New York è una delle città, forse la prima, più rappresentata nella storia del cinema e dell’editoria. Nel corso dei decenni, il mondo culturale delle nostre librerie e memorie ha abitato nella Grande Mela, rendendola ai nostri occhi una garanzia di lettura e fantasia.

Qui di seguito vi propongo una selezione di dieci libri, classici e attuali ambientati nella nostra città dei sogni, per viaggiare con la fantasia tra i distretti di New York.

1. Trilogia di New York - Paul Auster – (1985)

“New York era un luogo inesauribile, un labirinto di passi senza fine: e per quanto la esplorasse, arrivando a conoscerne a fondo strade e quartieri, la città lo lasciava sempre con la sensazione di essersi perduto. Perduto non solo nella città, ma anche dentro di sé.”

La Trilogia di New York, composta da tre detective – stories: Città di vetro (City of Glass), Fantasmi (Ghosts) e La stanza chiusa (The Locked Room), pubblicati separatamente tra il 1985 e il 1987, è considerata un classico della nuova letteratura americana, appartenente al filone definito “giallo metafisico “, traduzione dell’espressione inglese “Metaphysical detective story”. Oggetto dell’indagine dei protagonisti è la ricerca di un senso al caos che li circonda, simboleggiato soprattutto dalla città labirinto di New York, in cui le strade della Grande Mela fanno da cornice a una profonda inquietudine esistenziale.

2. Il grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald (1925)

“La città vista dal Queensboro Bridge è sempre la città vista per la prima volta, nella sua prima, selvaggia promessa di tutto il mistero e di tutta la bellezza del mondo”

Il più famoso romanzo di Fitzgerald è ambientato a Long Island (nelle contee di Suffolk e Nassau) dove alla sua estremità orientale riecheggiano gli Hamptons, famosi per ospitare le residenze in cui molti benestanti di New York trascorrono le vacanze estive e i fine settimana. Diverse scene del romanzo sono ambientate a Manhattan, una delle principali, in particolare, è ambientata al celebre Hotel Plaza.

Il grande Gatsby, caposaldo della letteratura americana e internazionale, è una perfetta raffigurazione di una società frivola, priva di contenuto, dove il lusso sfrenato è solo un palliativo per riempire l’enorme solitudine e il disagio provato dai personaggi raccontati e soprattutto dal protagonista, che non è amato e non sa farsi amare. Neanche la ricchezza è capace di competere con i sentimenti veri, con l’amore e con il rispetto. Così, la morte tragicamente solitaria di Gatsby porta il lettore a riflettere sulla propria vita.

3. L’età dell’innocenza di Edith Wharton (1921)

“Era il sistema della vecchia New York, quello di uccidere «senza spargimento di sangue»; il sistema adottato da gente che temeva lo scandalo più dei malanni, che anteponeva la rispettabilità al coraggio, che giudicava che niente fosse più incivile delle «scenate», tranne il comportamento di coloro che le provocavano.”

“L’età dell’innocenza” è un romanzo brillante e sagace, grazie al quale la scrittrice Edith Wharton (1862-1937) sarà la prima donna a vincere il prestigioso Premio Pulitzer.

Ambientato nell’alta società newyorkese di fine Ottocento, il libro è una critica spietata alla convenzionalità dell'alta società newyorchese in cui le famiglie agiate sono le stesse da generazioni, le donne una decorazione e gli uomini non concepiscono la presenza di un mondo che progredisce, anche senza di loro. Il protagonista del romanzo, Newland Archer, è un brillante avvocato che nella prima parte vediamo emanciparsi lentamente dai valori della vecchia New York, costretto “per convenzione” a sposare una donna che non ama e affascinato dalla figura controversa della contessa Ellen Olenska (nella seconda parte), donna moderna, essenziale, risoluta, creativa, avanti anni luce dal contesto descritto. Un libro imperdibile.

4. Colazione da Tiffany di Truman Capote (1958)

«Amo New York, anche se non è mia nel modo in cui qualcosa deve esserlo, un albero, una strada, qualcosa che mi appartiene perché io le appartengo».

Divenuto un fenomeno senza tempo per la leggendaria interpretazione cinematografica di Audrey Hepburn nella parte di Holly Golightly, “Colazione da Tiffany” è prima di tutto un bellissimo romanzo scritto da Truman Capote e pubblicato nel 1958.

La vicenda è narrata da un aspirante scrittore, Paul, che comincia a raccontare la storia della sua vicina di casa, Holly, una giovane donna frivola e mondana, arrivata dal Sud per avere una vita diversa a New York, che vive negli eccessi e si accompagna con uomini anziani e facoltosi. Pagina dopo pagina, scavando sotto la superficie, verrà fuori la vera natura di Holly e tutta la verità sul suo passato. L’ambientazione è puramente newyorkese, infatti si svolge in un palazzo nell'Upper East Side di New York e da Tiffany, la lussuosa gioielleria che trascina via tutti i pensieri negativi.

5. Il giovane Holden di J. D. Salinger (1951)

“Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l’avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anitre? Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelapesca dove. O se volavano via.”

Il giovane Holden è il romanzo più celebre di Jerome D. Salinger (1919-2010), oggi valutato uno dei più importanti autori americani del ventesimo secolo. Il giovane Holden, pubblicato nel 1951, rientra nella categoria dei “long-seller” ed è considerato un classico novecentesco della letteratura giovanile o, meglio, “romanzo di formazione”. Il romanzo racconta il rientro a casa di Holden Caulfield, espulso dal college per l’insufficiente rendimento accademico. Prima di rientrare dai genitori, il giovane Holden decide di passare alcuni giorni tra le strade di New York, dove iniziano una serie di avventure che lo condurranno a scontrarsi con una realtà difficile e negativa. Il protagonista, animato dallo spirito adolescenziale, faticherà ad accettare le brutture del quotidiano e da esse resterà segnato profondamente. Ambientato nella Manhattan di fine anni Quaranta (verosimilmente nei giorni che precedono il Natale), grazie alle pagine di questo romanzo possiamo rivivere luoghi magici newyorkesi, quali la stazione di Midtown Manhattan, il Rockefeller Center Ice Rink, l’American Museum of Natural History (uno dei musei di storia naturale più grandi al mondo), il Metropolitan Museum of Art (conosciuto come il MET, è uno dei musei più importanti del mondo) ed il cuore verde della città, Central Park.

6. Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer (2005)

«All’ora stabilita il saltatore iniziava la rincorsa dall’East River. Attraversava tutta Manhattan in larghezza, mentre i newyorkesi lo incoraggiavano dai lati della strada, dalle finestre degli appartamenti e degli uffici, e dai rami degli alberi. Seconda Avenue, Terza Avenue, Lexington, Park e Madison, Quinta Avenue, Columbus, Amsterdam, Broadway, Settima, Ottava, Nona, Decima Avenue… E al momento del salto i newyorkesi lo incitavano dalle rive di Manhattan e del sesto distretto, festeggiando l’atleta e festeggiandosi l’un l’altro. Nei pochi attimi in cui il saltatore era in aria, ogni newyorkese si sentiva capace di volare.”

Il libro è un piccolo capolavoro che ha consacrato uno dei maggiori giovani talenti della nuova narrativa americana, Jonathan Safran Foer.

Oskar, un bambino newyorkese di nove anni, ha perso il padre nell'attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Per non crollare sotto al peso del dolore immenso, cerca disperatamente conforto nella fantasia e nella curiosità, preferendo le proprie risorse rispetto alla presenza della madre. Un giorno, scopre una busta contenente una chiave all’interno dell’armadio del padre, ove sul retro vi è scritto: «Black».? Per scoprire a quale Black appartiene la chiave, il piccolo protagonista attraverserà i cinque distretti di New York, in un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta al misterioso rinvenimento e ai propri dubbi esistenziali e di crescita. Chicca meravigliosa il dialogo tra padre e figlio sul sesto distretto di New York, immaginario o forse no.

7. Il cardellino, di Donna Tartt (2013)

"È successo a New York, il 10 aprile di quattordici anni fa. (La mia mano esita di fronte a questa data, devo costringermi a scriverla, imporre alla penna di continuare a scorrere sul foglio. Era un giorno come tanti, ma da allora buca il calendario come un chiodo arrugginito.)"

Premiato nel 2014 con il Premio Pulitzer per la narrativa, “Il cardellino” è il terzo romanzo della scrittrice statunitense Donna Tart che narra le vicissitudini di Theo Decker, sopravvissuto, appena tredicenne, all'attentato terroristico che in un istante distrugge la sua vita, uccidendo sua madre. Rimasto solo come soli si può essere in una grande metropoli come New York, senza parenti né un posto dove stare, viene ospitato dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue a Manhattan, escluso dagli amici e perseguitato dal ricordo della madre, l'unica cosa che riesce a consolarlo è il possesso di un dipinto d’incommensurabile valore, “Il Cardellino” (opera del pittore olandese Carel Fabritius), ultimo legame con la mamma e con la bellezza di un mondo puro che non riavrà più. E da lì, il suo futuro diventa un susseguirsi autodistruttivo che a distanza di anni lo porterà ad addentrarsi negli ambienti delle gallerie d’arte di New York e in quelli della criminalità internazionale. Un libro imponente (900 pagine) per una storia sorprendente.

8. A proposito di niente di Woody Allen (2020)

“New York è una città per camminatori.”

Nessuno racconta New York come Woody Allen.

In A proposito di niente, col suo stile ironico, sincero e pungente, Allen racconta la sua vita. Nato a Brooklyn (NY) nel 1935 da una famiglia ebrea di origine russo-austriaco-tedesca e di modesta condizione sociale, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo scrivendo battute per un giornale di Broadway e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e il New Yorker, divenendo un comico nei locali notturni e, da allora, un regista celebre a livello mondiale. Lungo le pagine della biografia, scopriremo gli inizi, le influenze, la musica, la radio, la famiglia d’origine e quelle create successivamente e poi sempre lì, sempre eterna, sempre uguale e sempre diversa, la sua amata New York.

9. Cleopatra and Frankestein (2023)

“Un romanzo sulle fibrillazioni dell’amore, su tutte quelle relazioni imperfette nate da serate inaspettatamente perfette e, soprattutto, su New York: ancora una volta sfrenata, eccessiva, meravigliosa, irraggiungibile.Quando Cleo e Frank si incontrano, nell’ascensore di un grattacielo a Manhattan la sera di Capodanno, non sanno che da lì a sei mesi si sposeranno e andranno a vivere insieme. Ma quello che appare come un idillio, finirà per essere un infelice punto di svolta nella loro vita e in quella degli amici più cari.”.

Coco Mellors, giovane scrittrice inglese, considerata l’anti Sally Rooney, con “Cleopatra e Frankenstein”, suo romanzo d’esordio, ci regala un amore realistico, non idilliaco, in cui non esiste il “vissero tutti felici e contenti”.

Protagonista indiscussa è New York con le sue luci, i suoi suoni, i suoi locali, le grandi feste e i vizi che ne conseguono. Una città sfolgorante e oscura allo stesso tempo che rende più marcata la profonda solitudine di tutti i personaggi.

10. Pineapple Street (2023)

“Probabilmente Sasha aveva visto troppe volte The Wolf of Wall Street, perché era convinta che i ricchi rampolli di New York portassero i capelli pettinati all’indietro e strapagassero per le bottiglie al tavolo nei club. Evidentemente, invece, indossavano maglioni finché non si bucavano sui gomiti e avevano rapporti malsani con le madri.”

Con questa “commedia di classe” pregna di personaggi divertenti e irresistibili, la Jackson racconta con leggerezza la vita apparentemente perfetta di tre donne newyorchesi e dei buffi personaggi che ruotano attorno a loro. Il contrasto tra i propri privilegi e le ambizioni personali pone ciascuna delle tre protagoniste di fronte a una scelta cruciale: negare sé stessa, o inventarsi un modo per essere felice.

Jenny Jackson si è rivelata una delle scrittrici più originali nel nuovo panorama letterario americano, capace di narrare con sguardo intransigente e pungente miserie (molte) e nobiltà (poche) di quell’1% di popolazione più ricca del mondo, ovviamente made in Manhattan. Ideale per chi ha voglia di evadere dalla propria routine sognando l’Upper East Side.