“Un'aura di mistero, d'impenetrabilità circonda i giapponesi” ― Henry Miller - Riflessioni sulla morte di Mishima.

Da sempre, il Paese del Sol Levante esercita per lettori e viaggiatori un fascino misterioso, frutto di una società complessa e sfaccettata, dove luci e ombre continuano ad inseguirsi e nascondersi.

Un chiaroscuro forte e intenso che gli autori nipponici hanno saputo cogliere con maestria, raccontando con grazia e sottigliezza ogni avvenimento della vita, dove ogni più piccolo gesto sembra avere un significato riposto e anche nei bivi più drammatici posti dinanzi ai protagonisti dei romanzi, essi riemergono dalle loro “tempeste” cambiati e consapevoli del “viaggio” compiuto.

Eccovi allora qui di seguito una lista di quindici libri di scrittrici e scrittori giapponesi da leggere per avere un’idea della cultura giapponese, il più variegata possibile, partendo da una citazione su luoghi e viaggi presenti in ogni testo citato, scintilla denominatore di questa raccolta.

1. Un viaggio chiamato vita

“La sola cosa che non cambia mai è una sensazione che precede ogni viaggio: non tornerò uguale a prima. Credo che sia la sensazione più importante, quando ci si mette in viaggio. In fondo ogni giorno è un viaggio”.― Banana Yoshimoto

La scrittrice Banana Yoshimoto è il simbolo di una nuova epoca della letteratura giapponese, che grazie alla sua scrittura informale e delicata è riuscita a conquistare i cuori occidentali, portando un avvicinamento alla letteratura giapponese. In “Un viaggio chiamato vita”, l’autrice accompagna il lettore nel suo personale "viaggio della vita", in un vero e proprio diario quotidiano, fatto di promesse e di incontri, di stupore per un profumo e di meraviglia per un sapore nuovo, di viaggi, bellissime le pagine sull’Italia, di avventure con le amiche, di nuovi incontri che hanno reso bella la sua vita, di sofferenza, come per la morte del suo cagnolone. Di certo non è il libro più celebre di Banana Yoshimoto ma sicuramente è il più toccante ed intimo, dove l’autrice invita i lettori a non perdere mai la fiducia in sé stessi e negli altri esseri umani, perché “un viaggio per quanto terribile possa essere, nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso.”

2. Norwegian Wood. Tokyo blues

“Riprendemmo a camminare senza meta per le strade di Tokyo. Camminavamo all'infinito percorrendo salite, oltrepassando fiumi, attraversando incroci, senza avere in mente una meta precisa. Ci bastava il fatto di camminare. Lo facevamo senza mai vacillare, come un rito religioso per la salvezza dell'anima.”― Haruki Murakami

Haruki Murakami è innegabilmente il più illustre scrittore giapponese contemporaneo. I suoi libri sono tradotti in cinquanta lingue diverse e hanno venduto milioni di copie. Dedicato ai suoi amici “che sono morti e a quelli che restano”, “Norwegian wood. Tokyo blues” è uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi ed è anche il libro più introspettivo dell’autore, che con questo romanzo si distacca dalle atmosfere oniriche che lo hanno reso noto, per esplorare tra ombre e solitudini un tema difficile e doloroso, quello della perdita della giovinezza, e della crescita. Un viaggio a ritroso, malinconico ed indimenticabile, nella nostra adolescenza.

3. Le quattro casalinghe di Tokyo

“Non c'era più possibilità di ritorno. C'è una certa somiglianza tra la sensazione di aver perso la strada e non sapere dove andare e la consapevolezza di non avere più la possibilità di tornare indietro. Ci si sente assolutamente liberi.”― Natsuo Kirino

Definita l’unica vera voce innovativa della letteratura giapponesedegli ultimi vent’anni, Natsuo Kirino (pseudonimo di Mariko Hashioka) si è imposta sin dagli anni Novanta come una dei giallisti più apprezzati della scena contemporanea nipponica. Pubblicato nel 1997, Le quattro casalinghe di Tokyo narra di quattro donne, protagoniste del romanzo, che lavorano al turno di notte all’interno di una fabbrica che produce cibi precotti, ed è questa la semplice relazione che all’inizio della vicenda lega i loro destini, oltre all’immensa solitudine e frustrazione che attanaglia la vita di ognuna. Ambientato in un sobborgo di Tokyo il romanzo racconta magistralmente uno spaccato sociale ben delineato della società giapponese, ossia la sottomissione delle donne vittime di violenza in una società maschilista egocentrica e disumanizzata, sconosciuta a noi lettori occidentali. Un viaggio nei drammi di una società così diversa ma anche così simile alla nostra, nelle tristi vicende di attualità che invadono tutt’ora la nostra realtà.

4. Le ricette della signora Tokue

“E se né io né gli esseri umani fossimo esistiti, cosa sarebbe successo? Se il mondo fosse stato privo non solo degli umani, ma di tutti gli esseri dotati di emozioni, cosa sarebbe successo? Questo mondo quasi infinito sarebbe scomparso del tutto. Forse lei mi considererà molto presuntuosa, signor principale. Ma questo modo di pensare mi ha trasformata. Noi siamo nati per guardare e ascoltare il mondo. E il mondo non desidera altro. Perciò, anche se non potevo diventare insegnante o lavorare, il mio essere venuta al mondo aveva un senso.”― Durian Sukegawa

“Le ricette della signora Tokue” non è un semplice libro dove si parla di cibo e ricette ma è un piccolo gioiellino che ci insegna a guardare oltre l’apparenza, ma soprattutto ad imparare a “essere all’ascolto”. Una favola moderna e commovente, raccontata nello stile poetico e minimale tipico della cultura nipponica, che scalda il cuore. L’anziana signora Tokue è un personaggio dignitoso e coraggioso che ha affrontato una tragedia senza che questo abbia inaridito la sua anima e riuscirà a divenire uno stimolo per la capacità di reinventarsi per i due protagonisti del testo. Un viaggio di rinascita e scoperta, tra misteri rivelati, sofferenze del passato, resilienza e speranza.

5. Seni e uova

“Giunta alla stazione di Tokyo e superati i varchi automatici sono rimasta mio malgrado ferma impalata, impressionata dalla fiumana di gente che sciamava in tutte le direzioni. Più che trovarsi di fronte a una comune folla di persone, sembrava di assistere a una misteriosa competizione di cui solo io ignoravo le regole. Insicura, inquieta, ho stretto forte i manici della mia borsa e ho fatto un respiro profondo.”― Mieko Kawakami

"Seni e uova", caso letterario internazionale pubblicato in Giappone nel 2008, è stato descritto come “spiacevole e intollerabile” dall’allora governatore di Tokyo, Shintaro Ishihara. Nonostante ciò, il romanzo ha vinto l’Akutagawa Prize, il premio letterario più prestigioso del Pese del Sol Levante. Mieko Kawakami racconta nell’intimità tre donne, un’aspirante scrittrice, sua sorella maggiore e la nipote, attraverso una scrittura forte, cruda, a tratti violenta mentre affrontano costumi oppressivi e difficoltà della femminilità moderna, affrontando tematiche come la povertà, il sesso, la maternità e la famiglia, spesso ostiche nella cultura giapponese. Nonostante questo, si riesce a cogliere anche un senso di infinita dolcezza e una certa dose di umorismo spesso paradossale. Il corpo femminile e i suoi cambiamenti costituiscono il nucleo centrale di questo romanzo, in un atto, lungo 606 pagine, di denuncia della condizione di subordinazione femminile giapponese, ancorata al patriarcato e ostile alle donne. Un viaggio al femminile per raccontare Il Giappone dal punto di vista dell’altra metà del cielo.

6. Tokyo tutto l'anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli

«Tokyo sembra sempre in costruzione. Da bruco a farfalla, da farfalla a rondine, da rondine a sasso, da sasso a palazzo, da palazzo a bosco, da bosco a... È in uno stato di infanzia perenne, come una bambina che a guardarla non pare diversa, ma poi confrontandola con le fotografie - l'album aperto una domenica sulle ginocchia - emerge strabiliante nella differenza».― Laura Imai Messina

Vivere Tokyo attraverso gli occhi innamorati della scrittrice Laura Imai Messina, che ha scelto di mettere radici e famiglia in Giappone e racconterà la sua vita nipponica con stupore ed incanto per una cultura così sfaccettata, mostrando attenzione a quelle mete che come normali turisti, non si è soliti vedere. Il libro è composto da 12 capitoli, organizzato per ciascun mese, da gennaio a dicembre, e riporta le principali festività del calendario lunare dell’antico Giappone con i rispettivi ideogrammi e racconta la città di Tokyo, con le sue ricorrenze e le sue complessità uniche al mondo, espandendosi poi in varie direzioni, dalle tradizioni, alla gastronomia, ai quartieri, ai templi, ai concetti e ai termini caratteristici per descrivere qualsiasi sentimento o nota o colore. La copertina rigida è davvero una “chicca”, con la sovracopertina illustrata dal fumettista e disegnatore Igort, lo stesso artista che impreziosisce diverse pagine all’interno del libro. Un viaggio nipponico in formato italiano.

7. Finché il caffè è caldo

“In fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia? Kazu è ancora convinta che, se vuole, la gente troverà sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presenteranno. Serve solo cuore. E se quella sedia ha il potere di cambiare il cuore delle persone, di sicuro un senso deve averlo. Ma con la sua solita espressione imperturbabile, si limiterà semplicemente a dire: “l’importante è bere il caffè finché è caldo “.― Toshikazu Kawaguchi

Toshikazu Kawagushi ci trasporta per i vicoli di Tokyo, in un’atmosfera fuori dal tempo dove non abbiamo una narrazione della metropoli moderna e futuristica con i suoi grattacieli e locali alla moda, ma al contrario, veniamo con originalità trasportati in stradine secondarie della città, piene di piccole, adorabili realtà come la caffetteria protagonista del romanzo, in cui il rito del caffè è un’esperienza sacra e dallo stile tipicamente nipponico, “soprannaturale”, fatto di atmosfere sospese e realismo magico. Le quattro storie che vengono raccontate ci fanno riflettere su sentimenti universali della vita, come l’amore, la famiglia e la morte, sull’importanza del parlarsi e chiarirsi, al momento giusto. Per chi è amante della letteratura giapponese, sarà felice di ritrovare elementi che affascinano e allo stesso tempo disorientano per la diversità culturale: la difficoltà nel comunicare le proprie emozioni, la nostalgia, la simbologia. Un viaggio emozionale, al gusto di caffè.

8. I miei giorni alla libreria Morisaki

“Il mio soggiorno presso la libreria Morisaki durò dall’inizio dell’estate fino alla primavera. Abitavo sommersa dai libri in una stanza al primo piano, un ambiente buio e angusto, pervaso dall’odore di muffa tipico della carta vecchia. Ciò nonostante, il ricordo di quelle giornate è ormai parte di me, è proprio lì che la mia vita, la mia vera vita, è cominciata. Senza quell’esperienza tutto sarebbe stato molto più scialbo, banale e piatto. Un posto importante, indimenticabile: questo è per ma la libreria Morisaki.”― Satoshi Yagisawa

In questo romanzo d’esordio, best seller internazionale, lo scrittore Satoshi Yagisawa, rende Jinbōchō, il quartiere giapponese delle librerie più grande al mondo, un luogo di rinascita per la protagonista, la venticinquenne Takako. In una Tokyo frenetica, alienante ed individualista, si cela un quartiere magico e silenzioso: Jinbocho, che racchiude al suo interno più di cento piccole librerie. È proprio in questo luogo speciale che i lettori riescono a rifugiarsi, aprendo il proprio cuore e la propria mente a nuove storie. La protagonista, una giovane venticinquenne, persa nelle logiche aride tipiche delle grandi città, si sente smarrita. Solo grazie all’amore sincero dei propri familiari e ad una rinata voglia di semplicità riuscirà a ritrovare la forza di ricomporre le sue ferite e di guardare con fiducia al futuro, consapevole di ciò che è veramente importante nella vita. Un viaggio nelle pagine della nostra migliore vita.

9. I Love Tokyo

«I love Tokyo è una canzone d’amore. L’amore mio per il Giappone e per questa città in particolare. Mettere piede a Tokyo è un flash, perché è come entrare nei cartoni animati che guardavamo da piccoli. Le divise alla marinaretta, i dolcetti, le scritte fluo, le ragazze carine, i ragazzi timidi… È tutto esattamente così! Sono stata in Giappone quarantatré volte. Ho deciso di scrivere questo libro perché in questi anni ho fatto da madrina ai viaggi di amici e amiche. Ho disegnato loro centinaia di mappe sui tovaglioli dei ristoranti, ho consigliato dove fare shopping, indicato le strade dove perdersi, i parchi dove riposarsi e, stremata all’idea di dover continuare a farlo, ho detto ‘Ok, lo faccio una volta per tutte!’. Ma l’ho fatto anche per me. Per dare un ordine, anche se mio, a tutto quello che questo posto mi ha dato. E poi perché Tokyo se lo merita. Vi chiedo solo una cosa: trattatemela bene e amatela come la amo io. I love Tokyo!»― La Pina

Lettura leggera e divertente della deejay più irriverente ed amata d’Italia. Il libro è un mix tra guida e romanzo, dove pagina dopo pagina, il lettore si sentirà immerso in un cartone animo, scritto e diretto da La Pina, che spazia dalla moda, al cibo, alle più divertenti curiosità della megalopoli, con i suoi eccessi e contrasti. I Love Tokyo è un omaggio, una “canzone d’amore” a Tokyo e al Giappone, alla sua popolazione, alla sua gente e alla sua cultura. Un viaggio frizzante ed originale tra i cinque sensi della cultura nipponica.

10. Giappone. The passenger. Per esploratori del mondo

“Tokyo, la città più grande nella storia del mondo, una galassia riflessa nel suo stesso specchio. Solo quattrocento anni fa era un villaggio di pescatori, ma adesso conta 37 milioni di abitanti, un assembramento umano così vasto che non si può dire che finisca realmente, solo che sfumi indistintamente ai suoi margini. Frotte di scolarette in giacche blu e gonne scozzesi. Ragazzi dalle punte dei capelli ossigenate e cuffie enormi, giubbotti mimetici e sciarpe di cashmere. Greggi di uomini d'affari in completi neri. Dedali infiniti di vicoli alla Blade runner dove lanterne di carta fluttuano tra intrecci di cavi elettrici. Eppure, una città pulita, sicura, tranquilla, come incorporea. Un luogo dove l'ordine sembra governato dalla logica del sogno.”

“The “Passenger Giappone” (collana di Iperborea) è una raccolta di articoli di testate internazionali, saggi brevi sugli argomenti più disparati e racconti di autori giapponesi che regalano un punto di vista differente rispetto alla canonica letteratura di viaggio, il tutto arricchito da grafici e dati sulla cultura, società ed economia del Paese del Sol Levante. Senza avere la pretesa di essere una guida turistica, racconta con lucidità giornalistica un Giappone inedito a noi occidentali, così diverso per cultura, usi e costumi. Bellissimo il testo di Banana Yoshimoto che narra del suo quartiere preferito, Shimokitazawa. Un viaggio da conservare nella tua valigia preferita.

11. Tokyo Vice

“Non è intelligente mettersi contro la Yamaguchi – gumi, la più grande organizzazione criminale del Giappone. Con quarantamila affiliati, sono un bel po’ di persone che è meglio non far incazzare”.― Jake Adelstein

Il Giappone del crimine organizzato, della Yakuza e dei suoi traffici illegali. Jake Adelstein, primo cronista straniero, americano, a lavorare per la cronaca nera di un famoso quotidiano giapponese, lo Yomiuri Shinbun, regala ai lettori una lettura esaltante e cruda sulla malavita nipponica, così lontana dalla visione romantica e onirica della cultura giapponese conosciuta nel mondo. Il reporter, con una descrizione accurata dei luoghi e dei personaggi, si scontrerà col sottobosco della criminalità giapponese ed in particolare con un pericoloso boss della Yakuza (mafia giapponese) mettendo in luce diversi avvenimenti nascosti dalle istituzioni come il traffico di essere umani in Giappone. Un viaggio nel Giappone inedito, dove non esistono rispetto della tradizione e delle regole.

12. Storia proibita di una geisha

“Tuttavia, dopo che ebbi imparato la lezione non mi importò più. Come in molte società interamente femminili, Gion Kobu è piena di intrighi, colpi bassi e relazioni violentemente competitive. La rigidità del sistema può essere stata causa di anni di frustrazione, ma furono senza dubbio le rivalità a procurarmi un’autentica tristezza.”― Mineko Iwasaki

Per chi ha amato “Memorie di una geisha” ed è affascinato da queste figure mitologiche, non può non leggere il libro autobiografico di Mineko Iwasaki, una delle più famose geishe di tutti i tempi. La donna, salita agli onori della cronaca per avere ispirato il libro best seller “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden, finito con una querela e l’accusa di aver distorto e romanzato la realtà, racconta coraggiosamente della sua vita come geiko, della sua famiglia, dei genitori, che ha dovuto lasciare all’età di cinque anni, dei suoi amori, ma anche della vita nei quartieri delle geiko, con centinaia di esercizi commerciali che dipendevano dal lavoro delle geishe e viceversa. Definitasi una Geisha indipendente e padrona del suo destino, lascia il lavoro all’età di ventinove anni per vivere una vita riservata ed autentica. Un viaggio nelle “sirene d’Oriente”.

13. Se i gatti scomparissero dal mondo

"Se i gatti fossero scomparsi, questo mondo che cosa ci avrebbe guadagnato, e che cosa perso? Quel pensiero mi ha fatto tornare alla mente una frase che era solita ripetere mamma: i gatti e gli esseri umani vivono insieme da decine di migliaia di anni. Ma chi vive in compagnia di un gatto sa che non sono gli esseri umani a occuparsi dei gatti, sono i gatti che ci concedono il favore di stargli accanto."― Genki Kawamura

Gatti e Giappone: una grande storia d’amore. La natura schiva, la discrezione nel mostrare affetto, la grande determinazione di base: sono solo alcuni degli elementi che accomunano la natura felina e quella nipponica, fino all’istituzione di una festa nazionale dedicata ai gatti, che si celebra il ventidue febbraio. Una lettura leggera, malinconica e surreale, che porta ad una riflessione profonda su tematiche importanti quali la vita, la malattia e la morte. “Quante cose e persone diamo per scontate nella nostra vita?” È questo alla fine il cardine principale attorno cui ruota il romanzo, cardine di cui ci rendiamo conto sempre troppo tardi, quando perdiamo o stiamo per perdere ciò che per noi è importante. Un piccolo romanzo dall'apparenza semplice ma che in pieno stile giapponese racchiude molto di più, regalando un messaggio profondo e delicato. Un viaggio introspettivo sui veri valori della vita.

14. Klara e il sole

"So quanto è importante per te che chi si ama possa tornare insieme, anche dopo molti anni. So che il Sole augura a quelle persone ogni bene, forse le aiuta perfino a trovarsi"― Kazuo Ishiguro

Klara, la protagonista, è un AA, Amico Artificiale, un robot umanoide ad alimentazione solare. Pur essendo un robot, Klara è dotata di grande sensibilità, capace di esaminare nel profondo gli animi umani, estraendone i dettagli più nascosti, sempre con delicatezza. Klara viene scelta da Josie, una ragazzina che le dichiara fin da subito "Certi giorni non sto tanto bene. Potrebbe succedere qualcosa". Così Kazuo Ishiguro (premio Nobel nel 2017 per la letteratura) introduce il lettore al dramma familiare che andrà a sviscerare nel corso nel romanzo. In un pianeta in cui ricorrere a manipolazioni genetiche è prassi e in cui la sostituzione di parti del corpo "malandate" sono consuetudine, cosa rende speciale il robot Klara? L'incrollabile fede nel Sole che la nutre con i suoi raggi benefici e al quale rivolgere le proprie preghiere e le proprie suppliche. Il Sole può donare la vita. E allora Klara, spera e prega, perché ormai gli esseri umani non lo fanno più, ne hanno perso la capacità. Un viaggio tra pianeti e stelle, col cuore rivolto alla speranza.

15. Autostop con Buddha. Viaggio attraverso il Giappone

“Un oggetto che si muove si estende attraverso un paesaggio. Quando smette di muoversi, è una sostanza diversa, una cosa diversa. Il movimento non descrive l’oggetto, lo definisce. Quando ti muovi, ti estendi attraverso un paesaggio. Il pericolo, è ovvio, sta nel fatto che è un’arma a doppio taglio: quando il viaggiatore smette di muoversi, smette di esistere.”― Will Ferguson

L'autore, lo scrittore canadese Will Ferguson, racconta il suo diario di viaggio in Giappone di quasi 3000 km, a partire da Capo Sata, il punto più a sud dell'isola del Kyushu per risalire fino all'estremo nord, a Capo Soya, tra le nevi di Hokkaido, per seguire il Sakura Senzen, “il Fronte dei Fiori di Ciliegio”. Un evento attesissimo dai giapponesi, carico di significati simbolici poichè, oltre ad indicare la fine dell’inverno celebra l’inizio della primavera sia come periodo di rinascita che di godimento di ogni attimo. La particolarità del suo viaggio consiste nella scelta del mezzo di trasporto: l’Autostop! Un modo originale per carpire l’anima dei giapponesi con tutte le loro virtù e contraddizioni attraverso incontri esilaranti, condito dal sarcasmo e dall’ironia tipicamente anglosassone dell’autore, profondo conoscitore della cultura nipponica, regalando al lettore nuovi spunti di riflessioni nuovi sulla vera anima del Giappone. Un viaggio imperdibile per gli amanti dell’avventura.