Sono una grande consumatrice di podcast, audiolibri e contenuti audio in generale. Ero abituata a usufruirne da sola, divorando ore e ore di contenuti audio legati a storie al femminile, personal brand, attualità, psicologia e molto altro.

E poi è arrivato lui: Clubhouse. E ho iniziato a fare tutto questo in compagnia.

Sono passati appena 10 giorni dal momento in cui ho fatto il mio ingresso in Clubhouse, eppure è talmente tanto il tempo che ho speso in questo social (perché sì, Clubhouse ti risucchia letteralmente) che mi sembra siano già passati mesi, anni. 

Avendoci speso così tanto tempo e avendo spaziato tra varie room - anche organizzando room in prima persona - voglio rispondere a tutte le domande che sto ricevendo negli ultimi giorni. Cos'è Clubhouse? Come funziona Clubhouse? Che ne pensi di Clubhouse?

Ho aspettato 10 giorni per scrivere questo articolo perché desideravo parlarne con cognizione di causa e con la consapevolezza di chi, dopo l'entusiasmo iniziale, inizia a considerare anche gli aspetti negativi del mezzo. E difatti posso già affermare che, se avessi scritto questo post qualche giorno fa, le considerazioni sarebbero state ben diverse. 

Ma partiamo subito.

Cos'è Clubhouse?

Clubhouse è un social network. Quel che lo rende estremamente innovativo (e al tempo stesso piacevolmente retrò) è il fatto che l'unico modo per comunicare e interagire su Clubhouse - almeno per il momento - è l'audio. La voce

Qualcuno l'ha paragonato alle note audio su Whatsapp, qualcun altro l'ha paragonato alla radio. A me piace paragonarlo a dei lunghissimi podcast. 

Sì, per me Clubhouse è una sorta di podcast interattivo a cui possiamo decidere di prendere parte in prima persona oppure, semplicemente, possiamo starcene nell'audience ad ascoltare. Ognuno di questi "podcast" prende il nome di room, con tanto di titolo, moderatori, speaker sul palco virtuale e audience. Può sembrare un sistema complesso per chi ancora non si è approcciato al social, ma vi assicuro che è molto più semplice a farsi che a dirsi. 

Al momento Clubhouse è disponibile solo per iPhone, ma sono certa che presto l'app verrà rilasciata anche per Android.

Come funziona Clubhouse?

Così come accade negli altri social network, anche qui ci sono i follower e i following. E la possibilità di aggiungere una bio - che, vista l'abbondanza di caratteri disponibili, per alcuni sembra quasi essere un curriculum vitae.

Ma nella pagina della bio appare anche una novità: la nomination. Ovvero il nome della persona che ci ha invitati ad entrare su Clubhouse. Perché - e questa è una grande novità che probabilmente ha contribuito al successo di questo social - per entrare su Clubhouse bisogna ricevere un invito da un'altra persona che già utilizza l'app. Una sorta di nomination, con un'accezione positiva. 

L'ingresso a inviti (ogni persona che entra in Clubhouse riceve subito dai 2 ai 5 inviti) fa sì che l'app sia avvolta da un affascinante alone di esclusività. Inoltre questo meccanismo rende il social in un certo senso elitario, per pochi, suscitando un incredibile interesse e una implacabile curiosità da parte di coloro che ancora non ne fanno uso.

Nei miei primi giorni di utilizzo ho notato che gli unici user in Italia erano speaker radiofonici, giornalisti e varie figure che lavorano nel digital. Dagli artisti ai blogger, agli influencer. Dopo nemmeno una settimana ho visto un'evoluzione: sono arrivati tantissimi nuovi user, di tutte le età e con gli interessi più disparati. 

Purtroppo ho visto anche un'evoluzione nell'approccio al social e nell'interazione nelle room. Un'evoluzione rapidissima, se pensate che vi sto parlando della mia esperienza di soli 10 giorni. Se nei primi giorni ero letteralmente estasiata dall'educazione e dal rispetto tra i vari speaker, col passare del tempo ho visto arrivare un po' di disturbatori il cui unico interesse è quello di perdere tempo su questo social, anziché dare un valore aggiunto. È compito dei moderatori andare a segnalare i comportamenti irrispettosi, rimuovendo i disturbatori dagli speaker e scrivendo un piccolo report su di loro. Cosa forse semplice adesso, ma che temo diventerà sempre più complessa man mano aumenteranno gli user. 

Un piccolo vademecum per i neofiti

- il festone. Nei primi sette giorni di utilizzo di Clubhouse c'è un festone fisso e irremovibile che accompagna la nostra foto profilo nelle room a cui prendiamo parte. Un po' come la P di principiante per i neopatentati. 

- l'applauso. Come si fa ad applaudire senza utilizzare un'emoticon e senza disturbare durante una conversazione? Togliendo e rimuovendo l'audio ripetutamente. Se lo si fa per un brevissimo lasso di tempo, invece, viene interpretato come una richiesta di prendere parola. 

- essere speaker. Per rientrare tra gli speaker e poter prendere parola, bisogna alzare la manina (cliccando sull'icona in basso a destra) in modo che il moderatore possa farci entrare nello stage tra gli speaker. È il moderatore a decidere se e quando farci essere speaker. Ed è il moderatore a decidere, a sua volta, chi altro rendere moderatore della room. 

Che ne pensi di Clubhouse?

A me piace. Moltissimo.

Devo ammettere che negli ultimi tempi mi sono un po' stancata di questa affannosa ricerca al contenuto visual perfetto, talvolta anche troppo edulcorato. Mi sono un po' stancata anche di questa overdose di contenuti social che spesso vengono scrollati con noncuranza. Mi sono stancata di tutti quei commenti lasciati tanto per, senza nemmeno leggere un copy che, magari affronta tematiche di un certo spessore. Credo che negli ultimi anni siamo stati tutti bombardati da una bulimia di contenuti, diventando quindi fruitori poco attenti. O forse più attenti al contenitore che al contenuto.

In Clubhouse ho visto un ritorno alle origini. Forse mi ha un po' ricordato l'interazione che c'era un tempo su Twitter, a questo giro molto più approfondita e articolata grazie all'ausilio della voce. Sono - e sono sempre stata - per la sostanza più che per l'apparenza. E credo che su Clubhouse abbia vita lunga solo chi di sostanza ne ha tanta

È un social fatto di voci. E non parlerei di voce limitandomi solo all'accezione italiana.

VOICE in inglese non significa solo voce, ma anche opinione. E credo che l'obiettivo - il bello - di Clubhouse sia proprio questo inaudito e arricchente incontro di voci, di opinioni. Senza doversi mostrare in foto o in video. Va da sé che chi non ha nulla da dire (o, semplicemente, non è interessato a questo tipo di confronto) non trova spazio su Clubhouse.

Insomma, credo che Clubhouse sia il social che mancava.

Ci voleva. Ma al tempo stesso non è per tutti. E va bene così. 

Quello che non va bene, tuttavia, è il time consuming, ovvero il fatto che quest'app richiede tempo. Richiede tempo perché, per entrare nel vivo di una conversazione, bisogna seguirla e ascoltare davvero chi interagisce. Ancor più se si decide di prendere parola e intervenire.

Va da sé che, room dopo room, ci risucchi il tempo. Almeno i primi giorni, presi dalla frenesia di scoprire come funziona, inevitabilmente si spende tantissimo tempo passando da una room all'altra. Bisogna quindi darsi un freno, selezionando accuratamente le room a cui partecipare. E per far questo è importante seguire quelle persone che hanno interessi affini ai nostri. 

Seguendo profili per me arricchenti e interessanti, sono riuscita a partecipare a room che mi hanno davvero insegnato qualcosa, sia a livello umano che professionale. Dal punto di vista professionale, posso dire che Clubhouse può essere un ottimo mezzo per fare network (un po' come il buon vecchio Twitter nel 2012/2013) o magari per scoprire qualcuno che, tramite gli altri social, non avevamo avuto modo di conoscere. Perché non sempre è semplice conoscere e comprendere la voce, l'opinione di qualcuno, tramite instagram o facebook. Clubhouse in questo senso abbatte le barriere e ci permette di andare in profondità. 

Alcune room, infine, mi hanno semplicemente intrattenuto e divertito, e va bene anche questo - soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo. 

 

Qualche room/profilo interessante da seguire su Clubhouse

Per il momento, mi sento di consigliarvi le room moderate da Bianca Chiriatti, giornalista e grande appassionata di musica (e molte altre cose). Molto belle anche le room Caffè Italiano e Non è Linkedin di Alessandro Mele. 

Un'altra bellissima voce (nel senso che, letteralmente, amo la sua voce) è quella di Mariano Di Venere. Le sue room solitamente sono molto leggere e poliedriche, molto piacevoli. 

Se siete appassionati di social network e influencer marketing, vi consiglio di seguire Matteo Pogliani. Ho apprezzato tantissimo la sua room dedicata proprio all'influencer marketing, di qualche giorno fa. 

Per gli addetti al settore turistico, non posso che consigliarvi gli appuntamenti mattutini (alle 8:00 solitamente) di Roberta Milano, grande professionista del mondo del turismo in Italia. 

Anche io ho delle room: "il mercoledì pugliese" che replicheremo con Bianca Chiriatti e Ezio Totorizzo, l'appuntamento dedicato al turismo nel digital che replicherò con Sara Izzi, un nuovo appuntamento dal nome "Mens Sana in Corpore Sano" con Serena Rainò. Ovviamente il palinsesto è in continua evoluzione, così come lo stesso Clubhouse. 

E per finire, vi aspetto su Clubhouse!