Lo sapete, sono una grande amante del vino.

Spinta da questa passione ho iniziato il corso per diventare sommelier - che non sono ancora riuscita a portare a termine, ahimè.

Mentre aspetto di trovare il tempo per frequentare il terzo livello, continuo a vivere il mondo del vino con passione, partendo proprio dalla mia Puglia.

La Puglia è una regione molto importante dal punto di vista enologico, soprattutto per quanto riguarda i vini rossi e i rosati.

E per questo motivo negli ultimi anni in Puglia si sta sviluppando sempre più l’enoturismo, avvicinando estimatori del vino provenienti da ogni parte del mondo.

Una delle tappe imperdibili per i winelovers è sicuramente Manduria, terra dei messapi e del Primitivo.

Finalmente ho avuto l’opportunità di scoprirla con WeAreinPuglia per l’ultima tappa di #WeShowPuglia.

In particolare, ho avuto la possibilità di visitare il Museo della Civiltà del Vino Primitivo, situato all’interno del Consorzio Produttori Vini di Manduria (la cooperativa più antica di Puglia, nonché la cantina più antica di Manduria).

Il museo mostra la rilevanza etnografica e importanti testimonianze della civiltà contadina del Salento, illustrando l’evoluzione dei processi di produzione vitivinicola in questo territorio. L’esposizione museale è situata all’interno dell’ala più antica dell’ottocentesca cantina manduriana, dove è possibile dedicarsi a due tipi di percorsi di visita.

Da un lato vi sono gli oggetti di vita quotidiana, dall’altro i macchinari prettamente legati al vino.

Per quanto riguarda il primo percorso, gli attrezzi di lavoro del contadino di un tempo narrano la storia sociale e l’economia agraria di queste zone ricordando quella cultura contadina che appartiene a noi pugliesi.

Io sono rimasta incantata dalla sala delle riggiole, le antiche piastrelle maiolicate che venivano utilizzate per le abitazioni. Ce ne sono tantissime, di vari colori e varie dimensioni.

Dall’altro lato vi è l’esposizione cronologica di antichi torchi e contenitori di mosti e vini, insieme a macchinari ed attrezzature per opifici vinari.

Le persone più anziane sono spesso commosse nella visita di questo museo che, inevitabilmente, fa riaffiorare una buona dose di ricordi impregnati di nostalgia.

Anche i turisti stranieri sono molto incuriositi da questo museo che permette loro di scoprire una realtà estranea, ma indubbiamente interessante.

Molti stranieri provengono dal nord Europa e giungono a Manduria percorrendo gli itinerari del cicloturismo.

A mio avviso questo museo potrebbe essere una tappa perfetta sia per una persona del posto che per un turista, da abbinare alla visita del centro storico di Manduria durante una gita domenicale o da inserire all’interno di un tour del Salento e del tarantino. Io stessa non immaginavo che Manduria fosse così bella né che ospitasse un museo interamente dedicato alla storia del primitivo.

Quella a Manduria per me è stata una visita sorprendente, che vi consiglio vivamente.

Il Museo della Civiltà del Vino Primitivo si trova in via F. Massimo 19 (alle spalle della stazione) ed è aperto tutti i giorni. Consultate gli orari sul sito ufficiale: www.museodelprimitivo.it