_Godetevi ogni singolo attimo della vita._Fate tutto quello che desiderate._Non temete i giudizi altrui._Vivete al massimo._La vita è una sola e non bisogna sprecarne neppure un momento.__Sono cose che ci siamo sentiti ripetere tutti, ma diciamoci la verità: quante volte ci abbiamo pensato davvero?_Quante volte abbiamo davvero pensato che potrebbe arrivare un momento - un orribile, infernale momento - in cui tutto si ferma?_Un momento in cui malediciamo noi stessi, perché tutto quello che abbiamo rimandato al futuro avremmo dovuto già farlo.
Ci sono battaglie che non si vedono pubblicamente, eppure sono tantissime e prendono piede laddove proprio non ce l'aspettiamo._Sono le battaglie che si consumano tra le quattro mura di casa o in una camera di ospedale, sorretti dal calore della famiglia - se si è fortunati - o in triste solitudine - nei casi peggiori._Sono battaglie che talvolta non si vedono sul viso, ma logorano dentro._Logorano la persona interessata e tutti coloro che gli sono attorno, che gli vogliono bene._Logorano a tal punto da trasformare la loro quotidianità, da stravolgere le loro abitudini, da mutare i loro gesti._Logorano così tanto che distruggono ogni certezza.
Io sto vivendo da vicino una battaglia come questa, una battaglia che mi sta insegnando che fino a pochi mesi fa io del dolore non ci avevo capito niente._Mi sta insegnando che puoi avere tutta l'empatia di questo mondo, ma certe cose le capisci a fondo solo quando il dolore degli altri diventa anche il tuo._Che puoi sentire centinaia di storie ma finché non ci passi no, non puoi capire davvero.
Con questo profondo dolore nel cuore e una grande curiosità due mesi fa mi sono messa in contatto con Pasqualino, un ricercatore che ho potuto incontrare virtualmente tramite l'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro)._Il destino, infatti, ha voluto che proprio quest'anno l'AIRC mi abbia scelto per un progetto molto particolare: un viaggio nella ricerca contro il cancro._"In Viaggio con la Ricerca" è il programma di donazione continuativa di AIRC che dà la possibilità a tanti giovani ricercatori di compiere un percorso professionale che prevede i primi anni all'estero e i successivi in Italia: un viaggio di andata e ritorno che è essenziale per garantire lo sviluppo e la disponibilità delle cure più innovative ed efficaci contro il cancro nel nostro paese.
A settembre mi è stata inviata una box contenente 20 carte. Su ognuna di esse vi era la storia di un diverso ricercatore italiano che al momento risiede all'estero per compiere dei particolari studi._Degli studi volti a fare passi avanti nella ricerca, per poi proseguire quel percorso in Italia._Tra tutti mi ha colpito subito la storia di Pasqualino De Antonellis, complice forse il suo sorriso in foto. O forse mi sono ritrovata in quel mix di dolore, impotenza e desiderio di fare qualunque cosa di cui Pasqualino parlava nella sua scheda. Un mix di sensazioni che, dopo la morte della mamma a causa di un cancro esofageo, l'ha spinto a percorrere la strada della ricerca._Ci siamo messi in contatto a metà ottobre. Ero appena tornata dall'Oman e avevo affrontato l'intero volo del rientro con un insormontabile peso sullo stomaco, qualcosa che non avevo mai provato prima._Il giorno prima del rientro dall'Italia avevo ricevuto una brutta notizia che, per la prima volta nella mia vita, mi faceva venir voglia di tornare immediatamente a casa._Fino alla maggiore età non ho potuto viaggiare e quindi ho sempre pensato che la possibilità di viaggiare fosse un lusso. Un lusso da vivere fino in fondo._E non avrei mai pensato che un giorno, durante uno dei miei viaggi, avrei avuto la necessità e il desiderio impellente di tornare subito a casa._Ma la vita a volte ci mette davanti a delle sfide assurde a cui non avremmo mai pensato.
E così la chiamata con Pasqualino per me non rappresentava più un semplice step di un progetto, non rappresentava una semplice chiamata con un ricercatore all'estero._No, la chiamata con Pasqualino per me significava capire chi lavora notte e giorno affinché i tumori non siano più una delle più temute maledizioni che affliggono i nostri tempi._Volevo capire come si svolge la giornata di un ricercatore._Volevo capire chi sono queste persone in cui riponiamo la nostra fiducia._E Pasqualino mi ha accolto con una timidezza e un'umiltà che gli rendono onore._Una timidezza e un'umiltà che mi hanno profondamente commosso._Lui, che ha lasciato la sua Campania sradicando la sua famiglia per coronare un sogno e portare avanti le sue ricerche in America._Lui, un eroe che sta portando avanti uno studio che mira a salvare migliaia di persone che si ammalano nel mondo, era emozionato per quella Skype Call con me._Un eroe (perché per me una persona come lui è un vero eroe) che era emozionato nel parlare con me._Negli occhi di Pasqualino ho visto la scintilla che hanno le persone belle, d'animo buono. Nei suoi occhi e nelle sue parole io ci ho visto speranza. Speranza nel futuro._Non so se dovrei dirlo, ma dopo aver cancellato più volte questa frase ho deciso di scriverla e lasciarla qui, online. Io e Pasqualino abbiamo terminato la nostra Skype call in lacrime. Sì, eravamo entrambi in lacrime._La nostra chiacchierata non è durata molto ma è stata ricca. Ricca non tanto di parole, quanto di emozioni._Si è creata una tale empatia che ognuno di noi, seppur trovandosi in un altro continente, ha letto l'emozione negli occhi dell'altro. E la sua sensibilità mi ha aiutato ad appurare quanto i ricercatori - queste figure di cui si parla troppo poco - siano invece fondamentali per ciascuno di noi.
_Grazie a persone come Pasqualino una malattia che oggi sembra una condanna un giorno potrà essere curata. Salvando non solo l'ammalato, ma anche tutti i suoi cari._Io non so se vi siete mai trovati in una situazione simile - con tutto il cuore, mi auguro di no. Sono situazioni alienanti, situazioni che ti portano a isolarti dalla realtà circostante perché ti senti solo nel tuo dolore, fisico e psicologico._Le statistiche per i casi di tumore sono seriamente allarmanti e, anche se oggi le probabilità di guarigione sono nettamente in aumento, la ricerca deve ancora compiere dei passi da gigante.
Ed è per questo che a Natale un regalino a noi stessi e per il bene dell'umanità potremmo farlo donando ad AIRC._Grazie alle nostre donazioni i ricercatori AIRC possono rientrare in Italia e sviluppare nuove terapie contro il cancro._Perché come mi ha detto Pasqualino "La ricerca è vita. Aiutare la ricerca nobilita l'uomo"._L'incontro con Pasqualino ha infuso in me speranza. E spero che possa aiutare chi sta leggendo questo post e si sente solo, senza fiducia nel futuro._Vi assicuro che ho procrastinato tantissimo per scrivere queste righe. Scrivere questo post mi ha costretto a ricordare dei momenti spiacevoli e a scavare nel mio cuore ma, soprattutto, mi ha costretto a mettermi in gioco in prima persona._Ci ho riflettuto a lungo e alla fine mi son detta che queste erano le parole che avrei voluto leggere io stessa mesi fa. Mi son detta che forse - e sottolineo forse - questo post potrà davvero essere d'aiuto a qualcuno. Io lo spero.
Non so se questo sarà l'ultimo post dell'anno, ma mi sembra l'occasione giusta per augurarvi Buone Feste. Di cuore._Mai come quest'anno vi auguro - e mi auguro - di trascorrere dei giorni sereni in famiglia._Mai come quest'anno vi auguro - e mi auguro - di collezionare momenti felici._Non rimandate a posteriori quel viaggio che tanto sognate con i vostri genitori, quella gita fuori porta con i nonni, quella cena speciale in famiglia._Fatelo appena potete._Vivete al massimo ogni giorno della vostra vita._Siate gentili e umani perché ognuno sta affrontando le proprie battaglie e la gentilezza, anche nelle situazioni peggiori, è sempre un toccasana.
E qualunque sia la vostra situazione, non dimenticate mai di sorridere._È la migliore terapia.