Visitare per la prima volta Singapore in occasione del Gran Premio di Formula 1 è stato un po' come vivere quattro giorni avvolta in una bolla di sapone pregando che non scoppiasse.

Quattro giorni di puro sogno, benché non sia mai stata una grande appassionata di Formula 1.

Feste, concerti, performance di artisti internazionali, spettatori concitati provenienti da tutto il mondo. Vivere Singapore in questi giorni di eventi e trepidazione è stata un'esperienza unica e irripetibile (ne sapete qualcosa se avete seguito le mie stories su instagram ).

La città mi ha conquistato per il suo essere all'avanguardia, per il suo essere così green e sostenibile, per il suo animo trendy e cosmopolita, per la tecnologia che si mescola ad autentiche comunità locali.

E per questo centrifugato di fattori sì, Singapore mi ha stregato.

In questo post vi dedico la mia personalissima guida di viaggio con vari consigli (tra cui cosa vedere e dove mangiare, ovviamente).

Ove possibile aggiungerò i prezzi, in modo che possiate farvi un'idea delle spese.

Devo premettere, infatti, che Singapore è tutt'altro che economica dal momento che quasi tutti i prodotti vengono importati.

In particolare prestate attenzione all'alcool: cocktail e vino hanno prezzi davvero notevoli (anche 17 euro per un vodka-lemon con una buona vodka).

La moneta utilizzata è il dollaro di Singapore e in questo momento il rapporto con l'euro è circa di 1:6 (a favore dell'euro).

Per il cibo ci sono varie opzioni: i ristoranti hanno prezzi elevati, ma si può puntare sullo street food per spendere molto meno.

Posso dirvi che per questo motivo (e non solo) a Singapore non mi sono sentita in Asia. Ma non lo dico con un'accezione negativa: questa città-stato è così unica nel suo genere che non riesco a collocarla in una categoria precisa.

Una metropoli in continua evoluzione sospesa tra oriente e occidente. Una città che si evolve di anno in anno, che non è mai uguale.

Una città speciale.

The Garden City. The City in the Garden.

Basta fare un rapido giro per accorgersi immediatamente di quanto verde ci sia.

Una quantità infinita di parchi, giardini, fiori, di edifici ricoperti di vegetazione. Per questo motivo Singapore è stata soprannominata The Garden City e, con l'aumentare del verde, è stata ribattezzata The City in the Garden.

A differenza di altre metropoli, qui non ho avvertito quella fastidiosa sensazione di inquinamento, di aria impregnata di smog.

Alcuni posti addirittura regalano la sensazione di essere nella giungla tropicale.

Uno di questi è il Giardino Botanico (1 Cluny Rd), il primo giardino botanico tropicale inserito nella lista dei siti patrimonio dell'UNESCO.

Questo giardino custodisce circa 700 specie di meravigliose orchidee, oltre a una grande varietà di piante di ogni genere. Il mio consiglio è di ritagliarvi un paio d'ore per passeggiare tranquillamente in questa oasi naturale.

E tenete a mente che qui il tasso di umidità è altissimo (ergo, per noi donne, con i capelli non c'è storia).

Koon Seng Road

Si tratta di una strada che avevo visto tante volte su instagram. Piena di casette color pastello sia da un lato che dall'altro, rappresenta un'altra sfaccettatura inattesa di questa grande città. Ps. Se volete scattare una foto come quella su in copertina, ecco, fate attenzione alle macchine che sfrecciano.

Intan - Peranakan Home Museum

Se volete vivere un'esperienza autentica, beh, questo è il posto giusto. Intan (69 Joo Chiat Terrace) è una casa privata in cui ci ha accolto Alvin, un ragazzo di origini cinesi che ci ha descritto la cultura Peranakan.

Si tratta di una comunità formata dai discendenti degli immigranti cinesi (partiti per approdare in un mondo migliore) che arrivarono nell'arcipelago malese tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo mescolandosi alla gente locale. Il nobile scopo di Alvin è quello di preservare questa cultura mostrando usi e costumi ai visitatori.

Col suo senso dell'humor e i suoi molteplici talenti (Alvin sa anche suonare il pianoforte), è riuscito a incantarmi con i suoi racconti. E non solo: la mamma di Alvin offre ai visitatori dei deliziosi manicaretti tradizionali accompagnati da tipico tè Peranakan. Una squisitezza.

Tengo a sottolineare che l'esperienza da Intan è talmente particolare che questo museo è stato pluripremiato.

Le visite sono aperte a gruppi di almeno 4 persone. Il prezzo si aggira intorno ai 60 dollari locali (45 euro circa) ed è consigliabile prenotare.

Se volete prolungare l'esperienza nella cultura Peranakan vi consiglio il ristorante Peranakan Petit (42 Eng Hoon Street, Tiong Bahru Estate) dove potrete gustare varie portate tradizionali. Questo tipo di cucina mescola sapori malesi a sapori cinesi creando piatti unici. L'atmosfera è intima, ci sono solo 30 posti e i prezzi si aggirano intorno ai 40 euro a persona.

La zona di Tiong Bahru, un tempo molto povera, è divenuta molto trendy, piena di ragazzi, di librerie particolari e di caffè molto carini. Passeggiando per il quartiere con estrema facilità vi imbatterete nelle opere di Hip Yew Chong (qui in basso), un artista locale che riproduce scene di vita quotidiana sulle pareti. L'effetto è molto realistico e al sua arte rende la zona ancora più interessante.

Le varie comunità locali: Chinatown, Little India e Arab Street

Sapete che, quando sono nelle grandi città, amo follemente immergermi nei quartieri delle comunità locali. E Singapore offre tutto questo. Anzi, direi che una delle sue più grandi peculiarità è proprio questa: la mezcla di culture.

Lasciatevi rapire dalle atmosfere orientali di Chinatown, dalle lanternine, dal suono ipnotico del muezzin e dai graffiti di Arab Street, dall'orgia di colori del quartiere indiano. Ps. Se vi interessano boutique di tendenza assolutamente sì, fate un salto nel quartiere arabo.

National Gallery

Uno dei musei più importanti al mondo e sicuramente uno dei più interessanti dell'Asia.

Il museo raccoglie opere asiatiche del '900 e attuali. Oltre alle circa 600 opere vi sono molte esposizioni temporanee.

Per la prima volta ho potuto assaporare l'arte del sud est asiatico (in particolare la delicatezza dell'arte balinese).

Vi consiglio di non perdere la sala al piano terra, gremita di enormi palloni cangianti (nella foto qui in basso), e il panorama all'ultimo piano.

Da qui si possono ammirare Marina Bay Sands e il Museo dell'Arte e della Scienza.

Gardens By The Bay

Da sempre per me Singapore è questo: Gardens By The Bay.

Si tratta di un enorme giardino (interno ed esterno) in cui entrare in contatto con la natura ma in maniera diversa, oserei dire futuristica.

Nei 101 ettari dell'area sono state raccolte innumerevoli specie di piante, da perderci la testa.

Quel che più amo, però, sono i giganteschi alberi futuristici che dominano i giardini. Si chiamano superTree e di notte si illuminano regalando uno spettacolo mozzafiato.

Si può godere di una vista clamorosa passeggiando sullo skywalk sospeso tra i vari mega alberi. Il mio consiglio è di non tardare nella passeggiata sullo skywalk perché, non appena inizia a piovere, le visite vengono interrotte per la sicurezza della gente. Questo è davvero un posto favoloso, da non perdere.

Talmente favoloso che mi è sembrato di essere stata catapultata nel mondo fatato di Avatar.

Il prezzo è di 28 dollari locali per l'ingresso e 8 dollari per lo skywalk.

ArtScience Museum

La verità? Ci siamo arrivati per scattare la foto qui in basso, ignorando cos'altro ci fosse al suo interno.

E la sorpresa è stata grandiosa: L'ArtScience Museum ospita 15 sale davvero particolari che distaccano dalla realtà e stimolano il nostro animo ludico facendoci tornare bambini. Tunnel colorati, proiezioni artistiche, pareti che prendono vita man mano si disegna su appositi fogli.

Un museo davvero speciale.

Dove mangiare

Considerate che Singapore non ha una cucina tradizionale ma, tuttavia, la città si difende benissimo con mercati per lo street food e  ristoranti stranieri di altissimo livello.

Ho pranzato e cenato in tanti posti degni di nota, ma qui vi segnalo i miei preferiti. Quei posti in cui tornerei anche all'istante.

Il primo - decisamente più economico del secondo - si chiama Wee Nam Chicken Rice (6 Raffles Boulevard, Marina Square). Benché si trovi all'interno di un centro commerciale, questo posto rappresenta un mantra per gli amanti del Chicken Rice. E a quanto pare lo chef è apprezzato e richiestissimo in tutto il mondo.

Non ricordo il nome del primo piatto che vedete qui sotto, ma se ci andate ordinatelo mostrando loro questa foto: è divino!

Il mio ristorante preferito in assoluto è il miglior ristorante cinese in cui io abbia mai cenato: Lei Garden (30, Victoria Street).

Si tratta di un ristorante esclusivo (vanta una stella Michelin) ma vi assicuro che, se siete disposti a spendere pur di godere di un'esperienza gastronomica di alto livello, ne vale proprio la pena.

Ho adorato ogni singolo piatto.

E ogni singolo piatto viene servito su una sorta di vassoio girevole in modo che tutti i commensali possano condividere le varie portate.

Un pranzo davvero memorabile (e considerate che io non sono mai stata una grande amante del cinese).

Dove dormire

Io ho soggiornato nello splendido Shanghri-La (22 Orange Grove Road), un hotel così grande che in quattro giorni non sono riuscita a vederlo interamente.

Quello che adoro dello Shanghri-La è l'eleganza che contraddistingue il brand, il profumo che avvolge gli ospiti sin dall'ingresso nella lobby, penetrando dolcemente nelle narici.

Adoro la cura del dettaglio (all'arrivo abbiamo trovato una scatola di cioccolatini e, in seguito, ogni giorno ci veniva lasciato un cioccolatino in camera) e la gentilezza del personale.

Se volete regalarvi un soggiorno esclusivo, ecco, sicuramente questo è il posto giusto.

Una coccola per l'anima.

Singapore vanta tanti meravigliosi hotel quindi potete valutare il più adatto alle vostre necessità ed esigenze.

Altre informazioni

La lingua ufficiale è il malese, mentre la lingua amministrativa è l'inglese.

Questo significa che in questa parte d'Asia - se si conosce l'inglese - comunicare è semplicissimo.

Bisogna ricordare che nei ristoranti al prezzo dei pasti va aggiunto il 10% di servizio e il 7% di tasse.

Se avete voglia di entrare nell'anima del luogo, vi consiglio di affidarvi a una guida in gamba.

La mia guida è stata Cindy: una donna preparatissima e spiritosa, nonché un valore aggiunto per questo viaggio memorabile. Per sorseggiare un cocktail con vista vi consiglio assolutamente CE LA VI, un cocktail bar ubicato all'ultimo piano di Marina Bay Sands.  Da qui la vista è davvero mozzafiato. Per arrivare a Singapore dall'Italia si impiegano circa 12 ore. Per volare comodamente vi consiglio Singapore Airlines con cui ho avuto una meravigliosa esperienza di volo. Ve ne parlerò in un apposito post.

Per altre informazioni su Singapore vi consiglio di dare un'occhiata al sito ufficiale dell'ente del turismo.

Qui potete trovare tutte le notizie aggiornate.

E per quanto riguarda me, beh, spero di tornarci al più presto. Singapore mi ha stregato!