La Sicilia.

Una terra che non ti lascia indifferente. T'accoglie, t'abbraccia, ti fa sentire a casa.

Al punto che un po' ci pensi. E se venissi a vivere qui?

Ci ho pensato.

Ci ho pensato a Sciacca, ci ho pensato a Palermo.

Vi porto a scoprire con me tutti i luoghi esplorati durante la mia settimana nella Sicilia Occidentale, con base nella splendida Sciacca(di cui vi ho già parlato qui).

Tutti questi posti, nessuno escluso, hanno fatto brillare i miei occhi. Vi consiglio spassionatamente di concedervi un viaggio in questa zona, di lasciarvi conquistare chilometro dopo chilometro.

Chi ci è già stato, lo sa.

E se ancora non ci siete stati, vi lascio ispirare dalle mie foto e dalle mie parole.

Mondello, Palermo

La prima tappa, appena atterrata all'aeroporto di Palermo, è stata Mondello, una splendida frazione palermitana. Nonostante i nuvoloni in transito, mi ha accolto con un mare da favola.

Non ho resistito: ho tolto le scarpe e ho immerso i piedi nell'acqua gelida, ma così invitante.

Ho poi passeggiato sul bagnasciuga, pregustando il sapore dell'estate.

Prima di andar via ho assaggiato la sfincia, un dolce divino ripieno di ricotta.

Selinunte

Si sa, la Sicilia oltre ad essere una mezcla di culture ed etnie, detiene anche una sconfinata eredità storica. Ho iniziato ad appurarlo nel sito archeologico di Selinunte, dove è possibile calpestare il suolo dell'antica città greca e ammirare i suoi resti.

Ingresso: 6 euro

Scala dei Turchi, Agrigento

Un vero prodigio naturale.

In due giorni sono stata ben 2 volte a Scala dei Turchi, ad Agrigento.

Sognavo da tempo di poter ammirare con i miei occhi l'enorme, candida parete rocciosa. Ed eccomi accontentata al cospetto della falesia bianca e immacolata.

Un luogo da favola, ancor più perché visitato a inizio maggio, prima della grande calca turistica.

Per uno spettacolo simile, fate un salto alla spiaggia di Eraclea Minoa, non molto distante. 

Caltabellotta, Agrigento

Non sembra di essere in Sicilia, l'ho detto.

Un luogo di montagna, ma da cui - oltre le casette -si vede la sconfinata distesa azzurra del mare.

E a quasi 1000 metri d'altezza ci si sente sospesi.

Da non perdere, anche per la spettacolare strada panoramica che dal mare porta nel centro del paese.

Dove mangiare: Mates - Vicolo Storto n.3, un ristorante molto particolare che propone cucina tipica. Da non perdere il cannolo (il più buono della Sicilia, dicono).

Valle dei Templi, Agrigento

Forse è la Valle dei Templi il mio ideale siciliano. Quello a cui ho sempre associato la Sicilia.

Fichi d'India altissimi, antiche costruzioni elleniche imponenti e sbalorditive, chilometri da percorrere nella storia. Si tratta di uno dei maggiori complessi archeologici di tutto il Mediterraneo, lascia senza parole.

Munitevi di protezione solare e acqua, tanta acqua.

Ingresso: 10 euro

Da qui, magari, fate un salto nel centro storico di Agrigento.

Per un ottimo pasto vi consiglio di fare sosta in un locale molto carino in una traversa della centralissima via Atenea, Naif (Via Vela, 8).

Palermo

Ho terminato il mio viaggio a Palermo. A malincuore. O meglio, lasciando un bel pezzo di cuore.

Camminando col naso all'insù sono rimasta stregata.

Ricca di meraviglie ad ogni angolo, dal dedalo di vicoli decadenti della Vucciria (che ho adorato) all'eleganza di Piazza San Domenico, con la vista mozzafiato dall'ultimo piano della Rinascente.

Ho incontrato di nuovo la street art di Julieta (dopo averla scoperta a Valencia), ho ricevuto il battesimo dello street food palermitano provando - oltre agli immancabili arancini - il celeberrimo panino con le panelle e quello con la meusa (la milza).

Sono rimasta sbalordita davanti all'enorme ficus magnoliae e alle indicazioni delle vie in arabo. E poi la magia della Cattedrale illuminata di sera, con i dettagli intagliati così simili a ricami. Indescrivibile.

Dove mangiare pane e panelle: Francu U Vastiddaru (Corso Vittorio Emanuele, angolo piazza Marina)

Per ora è tutto.

Ma con la Sicilia ho un conto in sospeso. Lei lo sa.

Grazie a chi mi ha accompagnato in questo viaggio indelebile.

Grazie a Nico Caradonna #OtticodelWeb e al progetto #OcchialinViaggio per gli occhiali utilizzati in questo articolo