Ho sempre immaginato un Messico fatto di palme alte che svettano nel cielo terso, dall'azzurro interrotto solo da qualche timido batuffolo di nuvole.

Il mio arrivo in Messico è stato esattamente così: ho vissuto quello che avevo sempre immaginato, sognato, sperato.

E tutto questo grazie al progetto #inviatospeciale di Veratour, in collaborazione con Vanity Fair, che mi ha permesso di vivere la vacanza che avevo sempre desiderato, col fiato sospeso.

Emozione dopo emozione, meraviglia dopo meraviglia.

Per la prima volta ho vissuto un'esperienza da inviata "in incognito", mescolandomi tra gli altri ospiti dell'elegantissimo Royal Tulum.

Sembra passato tantissimo dal mio arrivo in aeroporto e poi nella hall, quando sono stata accolta prima da Giulia, poi da Silvia e Lollo dello staff Veratour.

Ricordo l'espressione incredula avanzando tra gli alberi del sentiero che conduceva alla mia camera. Incredula per l'inaspettata bellezza del posto, per l'atmosfera intima, per la sensazione di quiete assoluta, per il riverbero argentato del mare alla sera.

Da quel momento in poi, una sorpresa dopo l'altra. Dal buffet sorprendente, con una vasta scelta di piatti sia internazionali che tradizionali, fino al ristorante messicano, all'asiatico, al Grill e al mio adorato Beloved, affacciato sulla spiaggia, con un menù sofisticato alla carta.

Faticherò a dimenticare le cene in questo posto, accarezzata dalla brezza del mare e ammirando la luna alta nel cielo che si rifletteva nello specchio d'acqua.

Faticherò a dimenticare la salsa guacamole e i tacos gustati in questi giorni. La frutta tropicale divorata a colazione, la tequila, i margarita in riva al mare con il sale sul bordo del bicchiere mescolato alla salsedine.

Faticherò ad abituarmi a tornare a casa senza imbattermi nei tenerissimi coatì o nelle lunghe code delle iguane.

Faticherò a dimenticare l'impagabile sensazione di svegliarmi e correre in spiaggia per nuotare contro le onde e tuffarmi nell'acqua cristallina. Fregandomene dei problemi, dei troppi pensieri, di tutto il resto.

Staccando la spina.

Sì, in Messico ho finalmente staccato la spina dal mondo.

Complici le 7 ore di fuso che mi hanno fatto sentire così distante dall'Italia, complice il comfort dell'area exclusive - e non solo - del resort, complice soprattutto lo stato di Quintana Roo, la zona dello Yucatan in cui ho soggiornato, con le sue infinite bellezze che ho potuto scoprire grazie alle varie escursioni proposte dallo staff Veratour.

Quintana Roo è la zona del Messico che si affaccia sul Mar dei Caraibi, una commistione di storia e paradisi balneari.

Tra antichissimi siti Maya e isole spettacolari.

Uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto, senza ombra di dubbio. Uno di quei posti così affini a me, al mio stile di vita, a quello che amo.

Il sole, il mare, la cultura, la semplicità, i colori, la musica nell'anima, i ritmi rilassati, la gente che ti sbatte in faccia il suo sonrisa. Il sorriso, che per me è fondamentale per affrontare la vita.

Amo questo Paese, e in fondo ho sempre saputo che sarebbe andata così.

Sono sempre stata vittima del richiamo del Messico, un po' come quando si è ipnotizzati dalla melodia di una canzone di cui ancora non si conoscono le parole.

Le escursioni proposte sono tantissime e selezionarne alcune non è stato semplice. Ho cercato di mescolare natura e cultura, in modo da avere un assaggio generale della zona. Tornassi indietro, le ripeterei tutte.

Ho scelto la giornata a Chichen Itza, imperdibile perché questa sorta di piramide Maya è divenuta ormai uno dei simboli del Messico nonché una delle 7 meraviglie del mondo moderno.

Ho scelto Tulum, famoso sito Maya affacciato sul mare, in abbinamento alla visita di un cenote, dove ho potuto nuotare nell'acqua dolce e gelida di quelle che un tempo erano considerate grotte sacre.

Ho esplorato Rio Lagartos, nel nord dello stato, dove ho visto i meravigliosi fenicotteri rosa, ho galleggiato nelle saline, mi sono ricoperta di fanghi purificanti per la pelle, ho pranzato in un villaggio di pescatori. A questa escursione è abbinata la visita di Ek Balam, un interessante sito Maya ancora poco conosciuto, con la scalata di un centinaio di gradini e la vista mozzafiato dall'alto, e la visita di un vero villaggio Maya.

Ho scelto anche l'escursione alla Biosfera di Sian Ka'an, patrimonio UNESCO, dove, in mare aperto, siamo andati alla ricerca degli animali. Abbiamo avuto la fortuna di vedere il dugongo, di assistere all'accoppiamento delle tartarughe e di vedere nuotare i delfini a un palmo di naso. Emozione dopo emozione, l'avevo detto.

Dulcis in fundo, ho scelto anche un'escursione interamente dedicata al mare e al relax. A bordo di una barca abbiamo raggiunto una zona in cui fare snorkeling e nuotare tra pesci angelo, coralli e barracuda. Abbiamo poi raggiunto la spettacolare Isla Contoy, un'oasi disabitata e circondata da mare cristallino. Questo posto mi ha rigenerato, mi ha caricato di positività.

E poi abbiamo fatto tappa a Isla Mujeres, affollata ma molto caratteristica. Insomma, il mio viaggio in Messico è stato intenso, emozionante, adrenalinico.

Una continua scoperta che no, non può finire qui.

Che sia l'inizio di un nuovo amore?

Ecco, in Messico ci torno. Prometido.

Sul Veraclub Royal Tulum.

Perché sceglierlo? Perché non è il "classico" villaggio, ma molto di più!

Cucina varia, squisita e raffinata, ambienti curati fino al minimo dettaglio, personale sempre disponibile. Il posto perfetto sia per chi vuole semplicemente rilassarsi che per chi vuole abbinare il relax alla scoperta della zona con le escursioni, tutte organizzate in maniera impeccabile e accompagnate da guide carismatiche e preparate. È bello poter contare su qualcuno capace di spiegarmi quello che sto visitando, facendomi valicare il confine dello "spettatore ignorante", qualcuno capace di arricchirmi. In una settimana ho appreso una miriade di nozioni sui Maya, sulle usanze messicane, sulle comunità italiane in Messico, sullo stile di vita locale. È quello che io cerco in viaggio - anche nel viaggio più rilassante - e per questo devo ringraziare Lorenzo, Marco e Gianluca. Guide superlative, ognuna con un proprio stile.

Consigli per chi ha intenzione di intraprendere lo stesso viaggio: 

Proteggere la pelle. Il sole in Messico è davvero impressionante e anche chi, come me, ama prendere colore, è bene che non rinunci ai solari. Io ho utilizzato i solari Payot, di ottima qualità. Il risultato? Sono rientrata con una bella abbronzatura uniforme e non scottata.

Abbigliamento. Fresco, da vita da spiaggia. Fa davvero caldo. Ovviamente non dimenticate delle scarpe ginniche per affrontare le (eventuali) scalate che vi aspettano nei siti Maya. E non dimenticate di portare con voi uno zaino comodo (io ne ho utilizzato uno Eastpak, capiente e pratico).

Come andare dal Royal Tulum a Playa del Carmen: taxi (30 dollari) o colectivo, il minibus che passa ogni dieci minuti circa dall'ingresso del resort. Basta comunicare la destinazione e il gioco è fatto! Io ho usato il colectivo sia perché più economico (30 pesos, meno di 2 dollari a persona) che per provare un mezzo di trasporto locale e mescolarmi tra la gente del posto. Comodo e da provare.

Dove mangiare a Playa del Carmen: se vi fermate per cena nella brulicante Playa del Carmen, dopo aver fatto una passeggiata sulla famigerata Quinta Avenida, spingetevi fino all'avenida 30. Accanto al gigantesco supermercato Walmart troverete El Fugon, un ristorante messicano autentico e molto spartano, a due piani. L'ho adorato. Qui ho respirato la vera atmosfera del Messico, ho ascoltato musica locale dal vivo, ho mangiato tacos divini e l'ottima carne dell'arrachera especial. Da non perdere se volete vivere un frammento della quotidianità dei messicani.