Fosse per me, dedicherei l'intero blog alle storie. Alle storie collezionate in giro per il mondo.

Ma non è sempre facile scovarne, non è sempre possibile raccontarle, non è sempre interessante leggerle.

La storia che vorrei raccontarvi oggi nasce a Valencia. Nasce dall'incontro con Paloma, con cui ho trascorso mezza giornata passeggiando nel centro storico.

Fu lei a farmi scoprire Julieta, una delle tante writer che hanno tappezzato le pareti valenciane di meravigliose e coloratissime opere d'arte. E sempre lei mi ha ricordato di Julieta qualche tempo fa, inviandomi per posta una cartolina raffigurante uno dei suoi graffiti. Davanti a gesti disinteressati come questo resto sempre piacevolmente basita. E torno a credere che il mondo sia un posto bello, davvero bello.

In quell'occasione ero con l'Ente del Turismo e, al rientro, scrivevo un post ricco di informazioni per trascorrere tre giorni a Valencia.

In questo articolo, invece, voglio raccontare una Valencia giovane selezionando "3 punti", toccando gli ambiti food, street art e lifestyle. E devo parte di questo articolo a Paloma, che ritroverete nella lettura.

Partiamo dal food.

Valencia è ottima gastronomia, senza ombra di dubbio.

Lo si evince subito, basta trascorrere qualche minuto al Mercado Central, un must imperdibile per chi visita la città. Potrete imbattervi in frutti mai visti (perché tipici del posto), pomodori locali e insoliti per noi italiani, succhi di frutta freschissimi. Potrete acquistare la chufa, il tubero locale con cui si prepara la buonissima horchata. E perché no, potrete provare anche quest'ultima, una bevanda tradizionale dolce e dissetante.

E se dico Valencia, dico anche paella.

Sì, Valencia è la capitale indiscussa della paella. Nacque proprio qui, a pochi chilometri dal centro cittadino, questo piatto che ha fatto il giro del mondo piazzandosi in cima alle specialità spagnole e diventando l'emblema del Paese stesso.

Da provare assolutamente per testarne la qualità.

E concedetevi - almeno per una volta, ma anche di più - le tapas, una serie di antipastini tipici. In Spagna è una vera tradizione, tanto che è stato persino coniato il termine tapear, ovvero fare un giro di tapas. Io adoro cenare così, a suon di tapas e condivisione.

E passiamo alla street art.

Se amate il genere, Valencia è la città giusta per voi.

Appena Paloma ha capito che sono una grande appassionata di stencil e graffiti, mi ha aiutato a scovare un po' di opere, sebbene lei non fosse un'esperta.

Ed ecco che ho scoperto Julieta, la writer "al femminile" che realizza bamboline orientali.

Ne conservo una con affetto. Quella della cartolina regalatami da Paloma. 

Dove trovare la street art? Nel centro storico, ecco qui un post dedicato: Valencia: colori e street art.

Che dire del lifestyle valenciano?

Uno stile di vita lento, mooolto lento. Si cena tardi, si esce tardi la sera, quello che comunemente viene fatto alle 9 di sera qui passa di diritto in seconda serata.

Inutile dire che, considerati gli orari pugliesi, io mi sono sentita a casa.

Dopo la cena concedetevi un giro di chupitos passando da un locale all'altro nel cuore del Barrio del Carmen.

E provate l'Agua de Valencia, un'altra bevanda tradizionale.

Per quanto riguarda lo shopping, Valencia non delude affatto.

Sono tantissimi i negozietti - dagli store delle grandi catene alle botteghe artigianali - che propongono capi particolari, spesso anche a prezzi molto convenienti.

Insomma, i motivi per andare a Valencia sono a mio avviso infiniti.

Sul sito ufficiale dell'ente del turismo valenciano troverete tutte le informazioni che cercate.