_Nel giorno in cui ci è sembrato che il mondo tremasse più forte del solito, mentre scrivevo una pagina di diario, ho pensato a quanto possa essere corretto continuare a scrivere articoli di viaggio._Pubblicare foto di viaggio, montare video di viaggio. Parlare quasi esclusivamente di viaggio._Che senso ha? - mi sono chiesta.
Mi sono anche chiesta se il mio modo di comunicare da quel giorno sarebbe cambiato._Quel giorno le mie convinzioni di sempre hanno iniziato a vacillare._Quel giorno il terrorismo mediatico mi ha portato a credere che il viaggio, davanti alle tragedie mondiali, non è altro che una frivolezza.
Qualche giorno dopo su Pinterest ho trovato un articolo di un blog americano "Come viaggiare sicuri ai tempi del terrorismo"._Si può davvero pensare di poter fornire una guida per viaggiare sicuri?_Ci si può ergere a portavoce di verità assolute in situazioni così delicate?_Ma quello che più mi ha turbato è stato il kalashnikov stilizzato nell'immagine di anteprima del post._Credo che anche questa sia violenza. Un tipo di violenza a cui non ho nessuna intenzione di unirmi.
Quel giorno ho capito._La soluzione non è tacere, non è cambiare stile di vita, né cambiare il modo di comunicare._La soluzione è reagire continuando a viaggiare._La frivolezza del viaggio è la migliore cura. 
Voglio continuare a diffondere la bellezza, voglio continuare a sognare e a regalare emozioni._Voglio continuare a sorridere ed entusiasmarmi._Non ho nessuna intenzione di rinunciare alla mia passione, di soccombere alla strategia del terrore, di diventare schiava della paura.
Gran parte di ciò che ho appreso finora non lo devo né al liceo né all'università, ma al viaggio._Il viaggio mi permette di guardare il mondo con occhi sempre nuovi, di apprezzare le diversità, di mettermi continuamente alla prova._Senza il viaggio sarei sicuramente una persona diversa, non sarei quella che sono oggi.
Perché precludersi un'opportunità di crescita, perché lasciarsi schiacciare dal peso della paura?
Più persone mi hanno chiesto se in viaggio oggi mi sento sicura._Anche per me qualcosa è cambiato._Anche io adesso noto piccoli dettagli che in passato non avrei mai notato._Confesso. In Turchia un'installazione a forma di valigia piazzata al centro dell'area ritiro bagagli mi ha fatto pensare al peggio._Il conto alla rovescia in una Marienplatz super affollata per annunciare l'inizio dei mercatini di Natale mi ha fatto rimanere col cuore in gola per una manciata di secondi._In viaggio mi sento serena, ma vi sono alcune situazioni che inevitabilmente mi fanno pensare a quanto sta accadendo nel mondo._Credo sia normale, umano._Ma posso lasciarmi sconfiggere dall'ansia? Dal terrore? Dalla paura?_Posso rinunciare alla mia libertà?_No, non posso.
La frivolezza del viaggio, l'incontro con nuove culture, il sentirmi inspiegabilmente amica di qualcuno che ho appena conosciuto lontano da casa, l'empatia innata dei bambini._Tutto questo è per me la migliore cura per vincere la paura.

_Voglio continuare a sentirmi libera._Voglio continuare a credere che il mondo, in fin dei conti, è un gran bel posto.
_Lettura consigliata: On terrorism, fear and why we should not stop traveling