Quando arriva il momento di dire addio a un posto - quel posto che per un po' di giorni abbiamo chiamato casa - provo sempre strane sensazioni.

Se il posto in questione è la Thailandia quelle sensazioni raggiungono un livello esponenziale. Anche se so che si tratta solo di un arrivederci.

Ogni volta lascio Bangkok con gli occhi lucidi e un nodo allo stomaco. E un dolore lancinante al cuore. Una sensazione che non si può spiegare, ma sono certa che qualcuno capirà.

So bene che tornerò, so bene che tra un anno avrò di fronte la stessa città piena di luci, grattacieli, tuk tuk sfreccianti e bancarelle.

Ma io? Io sarò sempre la stessa? Sarò sempre quella ragazza spensierata che sorride a tutti per strada?

Forse ciò che mi fa star male è proprio questo: sapere che quella Manuela non tornerà a casa con me, ma rimarrà lì. Tra fiori di loto, bicchieri di Singha e lanterne cinesi.

Perché solo in Thailandia mi sento in quel modo, ormai lo so.

Più passa il tempo e più ho la sensazione che la parte migliore di me si trovi più a suo agio in quella parte di mondo.

Stavolta ho vissuto la Thailandia in maniera completamente diversa dal solito, in compagnia di viaggiatori provenienti da ogni parte del globo.

Sono partita carica di aspettative lasciandovi con un post straripante di emozioni. Con la voglia di lanciarmi in una nuova avventura e di disintossicarmi da ogni tipo di negatività.

E sono arrivata a Bangkok completamente sola, accolta dal caldo soffocante e da quell'umidità che ormai mi è familiare.

I primi volti amici sono stati Clo e Clem, la coppia francese che mi ha accompagnato durante l'intero viaggio (post-conference tour incluso). Anche loro impacciati come me, anche loro alla prima esperienza al TBEX.

TBEX Asia 2015

Ma cos'è il TBEX? Si tratta di un evento internazionale dedicato ai travel blogger, un'occasione di crescita e confronto a cui ho potuto prendere parte grazie all'Ente Nazionale del Turismo Thailandese e Tourism Authority of Thailand che mi hanno gentilmente ospitato regalandomi un'esperienza incredibile.

Durante il TBEX ho incontrato quei blogger americani che consideravo dei guru irraggiungibili, ho partecipato a conferenze stimolanti che mi hanno permesso di maturare una maggiore consapevolezza legata alla figura dei travel blogger.

Abbiamo parlato di social networkfotografiaprofessionalitàpersonal brandingvideo e Instagram.

Abbiamo parlato di storytelling e dell'importanza del raccontare una destinazione coinvolgendo i lettori. Abbiamo affrontato diversi temi e ho potuto relazionarmi a chi ne sa più di me, ho potuto riflettere sul percorso compiuto finora, ho potuto arricchire di significato la mia attività.

In un momento particolare in cui le convenzioni e le etichette iniziavano a starmi davvero strette, il TBEX e la Thailandia sono riusciti a sbloccarmi facendomi tornare a respirare e a credere in ciò che faccio.

E, ahimè, ho avuto la conferma che all'estero i travel blogger vengono presi sul serio, mentre qui in Italia ancora si fa fatica a credere nelle nostre potenzialità.

Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita piccola, davvero piccola, segregata tra le mura della blogsfera italiana. In altri momenti, invece, ho acquisito una maggiore sicurezza nelle mie competenze, scoprendo delle skills che non credevo di possedere. Questo soprattutto quando una blogger indiana ha iniziato a chiamarmi teacher chiedendomi consigli su instagramPer non parlare del giorno in cui i blogger svizzeri e francesi mi hanno chiesto una consulenza per l'engagement su Facebook e l'utilizzo di Periscope e Snapchat!

Incredibile come quello che per noi è normale agli occhi degli altri possa risultare speciale.

Nelle prossime settimane vi parlerò di alcuni dei temi trattati, in modo da condividere le nozioni apprese e confrontarmi con voi.

Parola d'ordine: party!

Le conferenze del TBEX sono state condite da un'atmosfera gioiosa e dalla voglia di far festa tutti insieme.

Nel party di apertura ho assistito ad una piccola anticipazione del Loy Krathong, uno dei più grandi festival thailandesi, mentre nel party finale ho finalmente messo piede all'Asiatique, incorniciato in via del tutto eccezionale dai colori dei fuochi d'artificio.

Ho parlato con blogger e videomaker provenienti da tutto il mondo, ho portato a casa centinaia di business cards che mi permetteranno di rimanere in contatto con loro.

E qualcosa mi dice che mi con qualcuno mi rivedrò presto, molto presto.

In fondo questo pianeta non è poi così immenso come sembra. Basta aver voglia di accorciare le distanze.

Bangkok si è mostrata al mondo nella sua veste più bella.

E la Thailandia, stavolta più che mai, si è rivelata la terra dei sorrisi e dell'ospitalità.

Sono tornata a casa con un bagaglio pieno di regali, ma soprattutto ricordi, foto, video, risate e contatti da coltivare.

Farò tesoro di quello che ho imparato, farò tesoro di questa esperienza.

Kop Khun Kha, Thailandia!