C'è una domanda che mi martella in testa da un po': Perché mi leggete?

Da tempo desideravo scrivere questo post e finalmente l'Italian Travel Blogger Meeting a Roma, con i suoi spunti interessanti, mi ha dato la spinta decisiva. 

All'inizio un blog non è niente di più di un diario virtuale

Lo apri, inizi a scriverci e - se sei fortunato - dopo qualche mese oltre te ci saranno altri tre o quattro lettori più o meno affamati delle tue parole. 

Sì, perché per i primi tempi un comune neo-blogger se la canta e se la suona da solo. 

E non è sempre stimolante continuare, tant'è che alcuni mollano subito dopo aver realizzato che dietro un buon blog si nascondono tanta costanza, passione e determinazione

Nessuno ti regala nulla. Soprattutto nel web.

Immaginate che gioia quando i lettori aumentano, le visite crescono e l'interazione inizia a diventare stimolante tanto da generare discussioni e spunti di riflessione.

Guadagnarsi una buona fetta di lettori non è semplice, soprattutto adesso che il numero dei blog aumenta a dismisura ed è sempre più difficile emergere, farsi notare e fidelizzare i lettori.

Quando questo accade, la soddisfazione è immensa.

E la domanda sorge spontanea: Perché mi leggete?

Perché seguite attivamente la mia pagina facebook e tutti gli altri millemila social in cui vi propino contenuti?

Tempo fa MikiMoz, uno dei blogger più geniali e creativi che conosco, in un post ha fatto proprio questa domanda ai suoi lettori. 

Da allora non ho mai smesso di pensarci. 

Non ho mai smesso di chiedermi cosa cercano i miei lettori nel mio blog, cosa spinge loro a passare di qui, a lasciarmi un commento, a scrivermi messaggi.

Perché un blog non è solo frutto del blogger che scrive, ma anche di tutti coloro che lo seguono. 

E questo per me è fondamentale. 

Per me è importante essere riconoscente, cerco di esserlo sempre ringraziando chi mi dedica qualche minuto della propria giornata, chi commenta i miei post e interagisce sui miei social.

Ma non basta. 

Tempo fa ho ricevuto una mail meravigliosa di una persona che mi ha svelato che mi segue da tanto - senza che io ne fossi al corrente. Una mail che mi ha fatto piangere - sì, davvero! - perché ho compreso che quello che faccio non è utile solo per me, ma può esserlo anche per gli altri. 

Forse è questo il valore aggiunto di un blog? Essere d'aiuto per il lettore?

Io, da lettrice (oltre che blogger), dico che per me conta tanto l'originalità, il desiderio tangibile di voler trasportare il lettore nel proprio mondo. Un po' come accade con i miei libri preferiti. 

E non so se questo accade anche con il mio blog. 

Chissà!