Ci sono posti che ogni italiano dovrebbe visitare almeno una volta nella vita.

Quei posti che rappresentano un vero tuffo nel passato e fanno esclamare "Che spettacolo è l'Italia!".

Paestum è uno di questi posti.

Avrete già capito che il Cilento mi è piaciuto troppo, no?

Sia attraverso il mio video che attraverso il post su Castellabate.

E se ancora non vi ho convinto, beh, con questo post mi gioco la carta vincente. Paestum.

Sì, confesso che da quando sono tornata dal Cilento fremo dalla voglia di raccontarvi di Paestum.

L'antica Poseidonia, il gioiello della Magna Grecia

Sono arrivata a Paestum di sera, troppo tardi per visitare il sito archeologico.

Troppo tardi per lasciarmi incantare dalla sua bellezza. Pensavo.

E invece, lungo la strada per raggiungere la mia sistemazione cilentana, l'hotel Clorinda, ho perso le parole.

Mentre dal finestrino dell'auto osservavo gli alberi - al buio simili ad enormi sagome nere - e il mio sguardo si perdeva oltre le recinzioni, uno dei templi è improvvisamente piombato davanti ai miei occhi. Illuminato da una luce intensa e circondato dal buio pesto.

Non bastano tutti gli aggettivi di questo mondo per descrivere la bellezza che ho contemplato in quel momento.

Pochi secondi di stupore e assoluta bellezza.

Ho dovuto aspettare due giorni per vedere da vicino il sito archeologico.

Due giorni di attesa e fervida immaginazione a cui si è aggiunta la rabbia per essere arrivati in ritardo.

Vi è mai successo di attendere pazientemente qualcosa e poi trovare un ostacolo tra voi e il vostro obiettivo?

Ecco, io ho trovato un ostacolo vero e proprio: le inferriate e il cancello d'ingresso chiuso.

Mentre tentavo di fotografare cotanta bellezza inserendo l'obiettivo della reflex tra una sbarra e l'altra (immaginate la comicità del momento), per fortuna tutto è andato per il meglio e siamo riusciti ad entrare all'interno del sito. Al cospetto dei maestosi templi della Magna Grecia.

Paestum si trova su un altipiano a base di calcare che consente a tutta la città di sopraelevarsi rispetto all'insieme. All'interno del sito archeologico tutto questo è ancora più evidente.

Ammirando il tempio di Hera, il tempio di Atena e il tempio di Poseidone, i tre templi dorici, mi è sembrato di fare un tuffo nel passato.

Nessuna bancarella, nessuna maglietta raffigurante la band - ormai sciolta - dei One Direction.

Solo un'immensa distesa di verde e tutto quel che è stato ereditato dal passato.

Paestum, a differenza di quello che si potrebbe dire della super turistica Pompei, ha conservato la sua autenticità. E se provi a chiudere gli occhi puoi davvero dimenticare tutto il resto.

E, nonostante il vento violento, al tramonto il tempo è stato clemente, regalandoci un cielo dalle sfumature glicine e rosa, una tavolozza di colori che non necessita di alcuna saturazione perché ci ha già pensato Madre Natura.

E quando questo accade in un territorio che custodisce millenni di storia, beh, è magia.

E a Paestum non ci si può perdere il museo archeologico nazionale che raccoglie preziosissimi reperti provenienti dal territorio di Paestum - o meglio, Poseidonia.

Tra questi, il più celebre è senza dubbio la Tomba del Tuffatore risalente al 480 a.C.