Se siete arrivati fin qui probabilmente state progettando un viaggio in Costa Rica.

O forse siete qui per caso e non avete mai pensato a un viaggio in questo Paese. 

E troverete conforto nelle mie parole, perché fino allo scorso anno nemmeno io pensavo minimamente di andarci.

Non perché non mi piacesse, ma beh, il Costa Rica non è una meta molto gettonata tra gli italiani. Anzi, a dirla tutta non se ne parla mai. L'unica volta in cui questo Paese ha fatto un po' di rumore? Quando i ticos - i costaricensi - hanno battuto l'Italia durante gli ultimi campionati mondiali di calcio. 

Ma forse è meglio cambiare argomento... 

Prima di scegliere il Costa Rica mi sono lasciata ispirare dalle foto che "sprizzano natura" da tutti i pori. Perché il Costa Rica - l'ho detto tantissime volte - è un tassello verdissimo del puzzle terrestre

Complice un volo super economico da New York (poco più di 200 euro a/r) con Spirit Airlines, mi sono lasciata sedurre. E così, tra Maggio e Giugno, sono stata otto giorni in Costa Rica per un viaggio on the road.

In questo post voglio provare a fornire qualche informazione utile per coloro che si accingono a visitare questo Paese - e sulla mappa, come al solito, trovate il mio itinerario in auto. 

  • Tappe: San Josè > Vulcano Poàs > La Fortuna - Vulcano Arenàl > Monteverde > Manuel Antonio > Alajuela 
  • Mezzi utilizzati: auto 4x4, noleggiata in aeroporto (da Hertz, con assicurazione inclusa, al costo di circa 320 euro per 8 giorni - quasi 400 dollari)
  • Periodo: Maggio-Giugno, bassa stagione, con alto rischio piogge (ma considerate che in Costa Rica c'è la foresta pluviale, quindi la pioggia non dovrebbe spaventarvi).
  • Persone: due, io e il mio ragazzo.

Piccola premessa. 

Sono arrivata a San José dopo aver trascorso una notte in aeroporto per colpa della compagnia Spirit Airlines. Quindi sì, guardate i prezzi bassi e allettanti, ma prima di fidarvi siate più furbi della sottoscritta: portate con voi un documento con i diritti dei viaggiatori

Prima tappa: San Josè

San Josè è la capitale del Costa Rica (ne ho già parlato qui). Sarò sincera: come gran parte delle capitali centro-americane, non ha nulla da offrire. Nulla. 

E' stato forse l'unico posto in cui mi sono sentita poco sicura, con gli occhi puntati su di me. Ma i costaricensi hanno bisogno di sciogliersi. 

Girando per la città ho avvertito una sorta di malinconica tristezza, non tanto sui volti della gente quanto sulle pareti. I murales e i graffiti a volte sono i portavoce della società.

Cosa vedere: il Mercato Central. La cucina è ottima e i prezzi sono molto molto economici (abbiamo speso circa 11 euro in due per un pranzo abbondante), quindi vi consiglio di fermarvi qui per i pasti.

Dove dormire a San Josè: nella guest-house di Patrick, Casa Lèon. Abbiamo dormito qui pagando circa 28 euro. E l'accoglienza di Patrick è senza paragoni. 

Perché visitare San José: non è una meta da non perdere, ma la si può visitare per farsi un'idea della "città". Qui ho visto vendere figurine, ho visto gente sul cornicione dei palazzi - e non per suicidarsi, ma semplicemente per lavoro, di routine insomma. San Josè è un salto indietro nel tempo. Una città che si è fermata ai nostri anni '70, forse anche più indietro nel tempo. 

Seconda tappa: Vulcano Poàs

Il Vulcano Poàs dista circa quaranta minuti da San Josè. Vi si arriva spostandosi verso nord.

Custodito da un Parco Nazionale, questo vulcano presenta il cratere attivo più grande al mondo ed è avvolto da una misteriosa nube di gas solforoso. 

Per l'escursione nel parco in autonomia occorre una mezza giornata (ne ho parlato in questo post). 

Visto lo spettacolo incredibile che regala, consiglio vivamente questa tappa. 

L'ingresso al parco costa 10 dollari.

E' consigliabile arrivare in prima mattinata, prima che il vulcano venga completamente avvolto dai gas.

Terza tappa: Vulcano Arenàl - La Fortuna

Il Vulcano Arenàl, per me, è uno dei posti più belli in assoluto (ne ho parlato qui). 

Si può esplorare e stare a contatto con la natura nel Parco Nazionale del Vulcano Arenàl (l'ingresso anche qui costa 10 dollari), ci si può mettere alla prova con gli sport estremi proposti, si può scalare il Cerro Chato, si può provare la cucina locale in una delle tante soda... e ci si può rilassare.

Sì, al Vulcano Arenàl mi sono rilassata più che mai. Dove? Alle terme Baldi.

Lo stabilimento termale più bello che abbia mai visto sinora sia perché sorge alle pendici del vulcano, sia perché essere a mollo in una delle tante piscine di sera e sotto la pioggia, beh, è una goduria senza paragoni. Credetemi. 

Dove dormire: noi abbiamo soggiornato al Cerro Chato Ecolodge, in un bungalow immerso nella natura. Gli ecolodge sono delle strutture che non deturpano l'ambiente, ma rispettano la natura e la valorizzano. Si tratta di sistemazioni perfette per chi in viaggio sposa la filosofia del turismo ecosostenibile.

Dove mangiare: in una delle tante soda ("ristorantini" locali economici e molto rustici) a La Fortuna, il paesino che sorge alle pendici del vulcano. Qui ho fatto un bellissimo incontro... forse ricorderete la storia di Ingrid.

E questo è un video stupidissimo che abbiamo girato nel Parco Nazionale del Vulcano Arenàl, in una delle pochissime mattinate dal cielo terso.

Quarta tappa: Monteverde

Il Vulcano Arenàl e Monteverde sembrano vicini, ma non lo sono. Già, perché per andare da un punto all'altro bisogna letteralmente circumnavigare il lago Arenàl. E per far questo occorrono più di tre ore. 

Monteverde è un luogo avvolto dalla foresta nebulare, è natura allo stato puro. 

Potrete imbattervi in ranocchi, volatili particolarissimi, animali curiosi. 

Ma c'è un motivo per cui non si può non fare tappa a Monteverde: il canopy tour

Ovvero, una figata bestiale.

Il canopy tour permette di volare tra gli alberi per quasi tre ore sfrecciando nella fitta vegetazione della foresta. Immaginatevi sospesi in aria, avvolti da un'infinito tappeto naturale. Un'emozione che non avevo mai provato e che consiglio a tutti. Davvero a tutti.

Difatti, per il canopy non occorrono particolari doti. Bambini, ragazzi, anziani... chiunque può osservare la naturale da lassù, in maniera privilegiata. 

Il canopy tour costa circa 45 dollari a persona (qui il mio post completo).

Quinta tappa: Manuel Antonio

Manuel Antonio finalmente ho rivisto il mare (l'oceano Pacifico). E mi sono sentita un po' a casa.

Un posto perfetto per chi ama il surf o vuole semplicemente dedicare qualche giorno al mare e alla natura incontaminata.

La spiaggia più bella, Playa Manuel Antonio, è racchiusa nell'omonimo parco naturale (l'ingresso anche qui costa 10 dollari) che consiglio di non perdere.

In questo post ve ne parlo meglio e vi spiego perché secondo me una guida può rendere più piacevole l'esperienza.

Nota dolente: Manuel Antonio è una meta tutt'altro che low cost. Già. E' una delle tappe preferite dagli statunitensi e dai canadesi, infatti qui si paga quasi esclusivamente in dollari. E i colones del Costa Rica vanno a farsi benedire! :D

Sesta tappa: Alajuela

Alajuela è una città vicinissima a San Josè. Abbiamo soggiornato qui l'ultima notte, vista la vicinanza all'aeroporto. In città non c'è nulla da vedere, ma consiglio una visita alle piantagioni di caffè (il caffè del Costa Rica è scuro e dal sapore molto intenso).

Ricordate che per lasciare il Paese, una volta in aeroportodovrete pagare ben 30 dollari a testa.

Questa è stata una bella sorpresa che ha portato molti turisti a inveire contro le povere hostess innocenti.

Questa somma da pagare prima di ripartire forse compensa un po' il fatto che per visitare il Costa Rica non occorre alcun visto (a meno che non restiate per più di 90 giorni nel Paese).

Informazioni utili

  • Cibo: se vi affidate al cibo locale che trovate nelle soda ve la caverete con poco (circa sei euro a persona per ogni pasto), se invece optate per piatti "internazionali" come hamburger o simili, i prezzi lievitano. Io ho apprezzato molto la cucina locale: povera, ma nutriente. Uno dei piatti tipici più famosi? Il gallo pinto, preparato con riso e fagioli neri e servito soprattutto a colazione. Per pranzo e per cena, invece, abbiamo quasi sempre ordinato il casado, un piatto unico con riso, fagioli, funghi, verdure, banane fritte - eccezionali - e carne. Vi consiglio di provare anche le "bananine" - io le chiamo così - in busta, ovvero le banane preparate a mo' di patatine San Carlo. Oltre ad essere squisite, ho scoperto che sono anche ipocaloriche!
  • Prezzi: il Costa Rica, al contrario di quello che si può pensare per la sua collocazione geografica, non è un Paese economico, almeno non quanto i Paesi limitrofi. Il turismo è molto diffuso (non proviene tanto dall'Europa, quanto dal Nord-America) e forse questo ha inciso molto sui prezzi. 
  • Sicurezza: stando alla mia esperienza, trovo che il Paese sia molto sicuro. Ovviamente è bene prestare sempre e comunque attenzione! 
  • Il Costa Rica è il primo Paese senza un esercito. Una curiosità che strappa un sorriso :)

Pura Vida!