Roma.

Quanta gente ha già parlato di Roma prima di me?

Non scrivo questo post con la presunzione di svelarvi chicche segrete o itinerari poco battuti. No.

Sono stata svariate volte a Roma, eppure mi piace viverla sempre e rigorosamente da turista.

Perchè non posso mettere piede a Roma senza innamorarmene per l'ennesima volta. 

Come se fosse la prima.

Prendete pure questo post come un articolo celebrativo, un elogio alla capitale italiana - per me una delle città più belle al mondo.

E non sono l'unica a dirlo. Lo dice gente che ha viaggiato per una vita intera, lo dicono anche gli stranieri. Pochi giorni fa, ad esempio, mi sono imbattuta in questo meraviglioso post di una fotografa svedese che vive a Parigi e - casualmente - ha perso la testa per Roma. 

Roma sprigiona una luce che tende all'arancio e rende tutto più solare, allegro, tipicamente italiano.

Roma per me è un'overdose di felicità.

Ho scattato queste foto in una soleggiata giornata di inizio Maggio. Passeggiavo senza meta con Lucia, la mia cara amica romana [credo sappiate già quanto la adoro!].

Una passeggiata iniziata di prima mattina e finita nel tardo pomeriggio. Senza nemmeno uno sbadiglio. Senza riposarci un attimo e senza un filo di stanchezza, se non a fine giornata.

Perchè Roma fa questo effetto.

Magari a volte i romani non se ne rendono conto. Sono troppo abituati a quella bella signora che hanno tutti i giorni sotto gli occhi, ma in fondo lo sanno. Sono consapevoli della loro fortuna.

Per me Roma rappresenta l'essenza italiana. Non è un caso che si trovi proprio al centro del nostro stivale.

Il clima mite, la spontaneità e il dialetto verace - che io trovo fantastico - la fanno somigliare ad una città meridionale.

Ma come una città del nord non si scompone: osserva tutto con orgoglio e fierezza.

Amo perdermi nel marasma dei vicoletti romani.

Sono loro, i vicoletti, ad incarnare la grande bellezza della città.

Set cinematografici spagnoli, ragazze che chiacchierano sulle scale, omini che spalancano le persiane e sbucano dalle finestre sgangherate perchè impregnate di storia.

E passeggiando all'ombra delle viuzze siamo finite a Piazza Navona, una delle piazze più belle della città.

Abbiamo scoperto portici antichi e angoli di storia che non conoscevamo.

Ci siamo fatte abbagliare dal fascio di luce del Pantheon.

Che ci posso fare, il Pantheon continua ad emozionarmi ogni volta. Una delle emozioni più grandi l'ho provata anni fa proprio al suo cospetto. Mi sono commossa.

Ci siamo addentrate nel quartiere ebraico, da molti conosciuto come Il Ghetto. Mi piace il suo essere meno turistico, più intimo e apprezzo soprattutto i dolcetti di una delle pasticcerie più antiche.

Le signore al banco vendita sono di un'antipatia disarmante, ma basta addentare uno dei loro dolcetti per perdonarle.

Fino ad arrivare nella Roma più classica e turistica. Che tanto non annoia mai.

E qui io e Lucia ci siamo sparate due selfie che, a meno che non abbiate la felice idea di hackerarmi il telefono come è successo a Jennifer Lawrence (ma dubito che vi importi qualcosa delle mie foto), non vedrete mai. E sottolineo mai, vero Lucia? :D

E questa è la "mia" Roma.

La Roma che sto andando a incontrare di nuovo. Prima del viaggio in Giordania.

Roma, abbi pazienza. Prima o poi ti dedicherò tutto il tempo che meriti.