Era da un po' che avevo in mente un post - soprattutto fotografico - per mostrarvi alcune tra le sfaccettature più interessanti della mia città: le sue radici profonde, le tradizioni che vengono custodite gelosamenteper essere poi tramandate di generazione in generazione. 

Vi ho già parlato di Bari, ma stavolta voglio portarvi nel cuore della città grazie al progetto di Liz Federico#LoveMyLand. Un progetto nato per descrivere un aspetto della propria città che merita di essere evidenziato, immortalato e celebrato con l'entusiasmo di chi ci vive.

E chi ha visitato Bari lo sa. Sa bene cosa significa perdersi tra le viuzze del centro storico, incontrare l'ospitalità della gente, curiosare oltre la tenda - praticamente trasparente - posta all'ingresso delle abitazioni. Sembra quasi un teatro, un museo vivente e a cielo aperto. Sia chiaro, non sto parlando mica di un fenomeno da baraccone, ma di un autentico spaccato di vita quotidiana. La vita della mia città. 

Certo, Bari è una città innovativa e proiettata al futuro (anche se molti baresi non se ne rendono ancora conto) e non può essere rappresentata pienamente dall'accoglienza folcloristica del borgo antico.

Perchè qui si fa un passo indietro nel tempo, le scene che scorrono davanti agli occhi sembrano sbiadite, dolcemente ingiallite.  

Come una pellicola d'altri tempi.

Pochi giorni fa sono stata ospite di #MyPugliaExperience durante la tappa a Bari.

Ho conosciuto dei ragazzi speciali provenienti da ogni parte dell'Europa e curiosissimi di scoprire la Puglia.

Una di loro, Laura (olandese e super espansiva), mi ha confessato la sua passione per il cibo, passione che ha portato alla nascita del suo blog eenkijkjeindekeukenvan - lo so, sembrano tante lettere scritte a casaccio, quindi vi prego, non chiedetemi di pronunciare il nome! :D

Quindi.

Parlando di cibo ho avuto la felice idea di sfoderare il mio smartphone per farle vedere le foto delle nonnine e delle orecchiette scattate a Bari qualche giorno prima.

Le si sono illuminati gli occhi. Sul suo volto ho letto una gamma di sensazioni, un mix di entusiasmo, sana invidia e curiosità. E da quel momento Laura non ha pensato altro che "Voglio vedere le signore che preparano le orecchiette!".

Io vi dico che non solo le ha ammirate estasiata, ma è persino riuscita a preparare le orecchiette con loro!

Questo non per raccontare una fiaba con lieto fine, ma per condividere con voi la mia gioia nel sapere che qualcuno stravede per la mia terra. Nel sapere che quel che io considero "normale" perchè ci convivo da quando sono nata, per altri è assolutamente straordinario.

Qualcuno di voi forse ha già visto un assaggio delle foto che seguono in questo articolo che ho scritto per ManfrottoImagineMore.

Oggi vi presento la versione integrale, mostrandovi sia le mani vissute e segnate dal tempo e dalla fatica, che le proprietarie di quelle mani. Coloro che io amo definire le "modelle baresi".

Eccole qui, in tutto il loro splendore.