Koh Tao è la prima isola in cui sono approdata subito dopo le prime due notti a Bangkok

Koh Tao è anche l'isola che, insieme alla vicinissima Koh Nang Yuan incarna la mia idea di paradiso terrestre.

Pochissimi negozi e nemmeno un fast foodacque cristalline e rocce dalle linee così morbide da sembrare modellate con il pongo. 

Un'oasi verde e selvaggia.

Programmando il viaggio in Thailandia, abbiamo cercato di optare per sistemazioni rustiche e locali. 

Ma nel 2013 parlare di incontaminato e selvaggio spesso risulta azzardato, dal momento che tutto è stato già scoperto e, non so voi, ma io dubito potrà mai nascere un nuovo Cristoforo Colombo.

 Eppure, al contrario di quanto - purtroppo - ho constatato a Koh Samui, Koh Tao non è stata deturpata dal turismo e tuttora continua a preservare il suo incantevole paesaggio naturale.

Appena sbarcati al porto dell'isola, abbiamo contrattato il prezzo (sì, in Thailandia contrattare non è un optional, ma un dovere!) della corsa in taxi fino alla nostra sistemazione ad Aow Leuk Bay.

Sono bastati venti minuti di taxi, una strada sterrata fatta di curve e saliscendi, un numero indecifrabile di meravigliose palme e la vista del mare in lontanaza per capire che i nostri desideri si erano avverati.

L'ennesima conferma è arrivata una volta giunti ad Aow Leuk Bay, una baia protetta da verdi colline e popolata da non più di una decina di turisti.

Sì, Koh Tao è proprio quell'oasi selvaggia che stavamo cercando!

L'amaca sul terrazzino con vista - e che vista! - è stata solo la chicca del nostro bungalow da sogno.

Ma selvaggio non è sinonimo di confortevole e se siete alla ricerca della natura incontaminata dovreste anche essere pronti a fare "amicizia" con le lucertole che senza troppe difficoltà sbucano in camera.

Dovreste essere pronti a non lamentarvi dell'acqua perennemente gelata.

Dovreste essere pronti a non allarmarvi per l'iguana che striscia sul terrazzino.

Dovreste mantenere la calma se, per la mancanza di qualsiasi tipo di vetro o zanzariera, vedrete svolazzare un uccellino in bagno impedendovi di fare la doccia.

Dovreste continuare a mantenere la calma - e il sorriso - anche quando il proprietario del bungalow vi dirà che avere quell'uccellino come ospite fa di voi delle persone fortunate.

Mai Pen Rai (il don't worry thailandese) mi ha aiutato molto in queste situazioni.

Non è semplice tollerare tutto questo quando si viene dall'Italia, si è abituati all'acqua calda e all'igiene maniacale. 

Eppure adesso penso di essere stata fortunata per davvero, perchè è merito di quell'uccellino se sorrido ancora ripensandoci.

In fondo alloggiare in un posto incontaminato e selvaggio vuol dire proprio questo: mettersi alla prova ed essere disposti ad adattarsi.

Se si è in cerca di lusso e comfort, allora è meglio cercare uno dei classici resort che non fanno mai mancare nulla ai loro ospiti. Magari a Koh Samui e non a Koh Tao.

I ragazzi di Aow Leuk II ci ha fatto mancare l'acqua calda, le grate alla finestra, un'adeguata illuminazione notturna tra la fitta vegetazione. Senza dubbio. 

Ma non ci hanno mai fatto mancare una buona dose di sorrisi e ospitalità. Ci hanno persino offerto un passaggio fino al porto, facendoci risparmiare dieci euro di taxi.

E - cosa più bella - ci hanno preparato un buonissimo dolce per festeggiare il compleanno di Fra sull'isola.

Non credo che in un comune resort avremmo avuto lo stesso trattamento. 

I thailandesi non conoscono le nostre norme igieniche, ma conoscono una cosa che spesso ci manca: l'accoglienza.

I due giorni trascorsi sull'isola sono stati indimenticabili e non avremmo potuto scegliere un posto migliore - e più local - di Aow Leuk Bay per viverli al meglio.

Cosa fare a Koh Tao?

Che domande... snorkeling!

Il modo migliore è affittare una barca per tutto il giorno e circumnavigare l'isola andando alla scoperta dei fondali di ogni singola baia.

Noi abbiamo affittato una long-tail boat (una di quelle barchette lunghe e strette fatte interamente in legno), per niente comoda, soprattutto quando il mare è agitato e c'è il rischio di pioggia.

E noi ci siamo beccati - ovviamente - sia il mare agitato che un'oretta di pioggia.

In compenso questa imbarcazione spartana è esageratamente economica (300 bath, ossia 7 euro per l'affitto giornaliero) e il nostro pilota/guida tuttofare ci ha mostrato le aree con il fondale marino più variopinto.

Difficile scegliere la baia più bella. Sicuramente i banchi di pesci e i coralli di Tanote Bay mi hanno fatto rimanere a bocca aperta.

Shark Bay abbiamo nuotato tra gli squali bianchi, che stando a quello che ci è stato detto dovrebbero essere innocui. Per fortuna che in acqua ero così tranquilla (e forse irresponsabile) che nemmeno ho pensato ad un ipotetico pericolo :D

Ogni baia dell'isola permette di scoprire un microcosmo marino differente, ecco perchè consiglio questo tour, magari con un mezzo un pò più affidabile del nostro!