Sebbene oggi Dubai sia l'emblema del lusso, in passato la città era costituita solo da pochi accampamenti circondati dal deserto. Ed è un passato piuttosto recente: solo mezzo secolo fa la città ha iniziato ad espandersi miracolosamente nella sabbia arida.

Eppure, ancora oggi, è il deserto ad avvolgere la grande metropoli araba. E vale la pena vederlo, questo deserto.

Avete presente le fiabe de Le Mille e Una Notte? Bene, a Dubai ho potuto vivere un'esperienza molto simile grazie alle magiche escursioni nel deserto. Già in Egitto avevo vissuto un'esperienza del genere, ma per nulla paragonabile a questa!

Solitamente non amo le escursioni organizzate, perché si rivelano troppo "turistiche" e senza possibiltà di scelte indipendenti. Devo invece ammettere che il Dubai desert safari è assolutamente da non perdere!

Varie compagnie organizzano questa escusione. 

Ma attenzione ai prezzi: questi variano molto a seconda delle compagnie, dai 40 euro a testa sino ai 100, ma il programma è lo stesso. 

Dopo aver fissato l'appuntamento (l'ideale è prenotare via mail prima della partenza dall'Italia), viene stabilito l'orario di "prelievo" dall'hotel, solitamente dopo pranzo, per le 15.30. Dopo una mezz'oretta di tragitto, si arriva nel deserto.

"Fasten your seat belt!" ci fa l'autista, e noi, a stomaco pieno, ancora un pò ignari di quel che ci aspetta, allacciamo le cinture di sicurezza.

Pronti, partenza.. VIA, parte il safari! E la nostra jeep 4x4 fa su e giù tra le dune di sabbia ribelle. Durante le discese più ripide abbiamo tutti il cuore in gola, io urlo Oh my Gosh, mentre alcuni passeggeri americani urlano Mamma Mia (scambio di lingue)!

Dopo almeno 30 minuti di continui e divertenti sballottamenti (peccato per la piena attività del mio apparato digerente!) giungiamo alla prima fermata in pieno deserto. Che spettacolo si apre davanti ai nostri occhi: un'immensa distesa di sabbia dorata.

Dopo una decina di minuti siamo di nuovo "on the sand" per raggiungere l'accampamento. Appena arrivati, abbiamo la possibilità di fare un giro nel deserto sui cammelli e di guardare dritto negli occhi un bellissimo esemplare di falco a pochissimi centimetri da noi.

Siamo poi entrati nell'accampamento, dove abbiamo gustato del thè con chickpeas e abbiamo provato a metterci "nei panni" arabi

Sembra una stupidata carnevalesca quella di provare ad indossare abiti del posto, ma in realtà mi è stato molto utile per immergermi nella loro cultura e visione del mondo.

C'era ben poco da sorridere, in realtà.

Questa necessità perenne di coprirsi con strati di velo per le donne e kefiah per gli uomini ci sembra roba ottocentesca, ma negli arabi è marchiata a fuoco. Dunque diventa importante, quando si visitano questi Paesi, rispettare le loro tradizioni evitando di girare seminudi per la città.

Ci siamo poi distribuiti intorno alla piattaforma centrale dell'accampamento per gustare la cena (tra le pietanze a disposizione vi erano naan, ceci, riso, kabab, spiedini di pesce, patate e verdure speziate) godendo dei due fantastici spettacoli di danza.

Terminato il secondo bellissimo spettacolo di danza del ventre, si conclude anche la nostra notte d'Oriente sotto un cielo romantico ricoperto di stelle.

Un altro meraviglioso frammento di viaggio.