Venerdì mattina. Il cielo terso. Si parte. Venditti a tutto volume e un gruppo di ragazzi che cantano a squarciagola. Destinazione Capitale! 

Il pretesto? Una coppia di amici tra poche settimane si trasferiranno a Toronto, e nella wishlist delle ultime cose da fare prima di lasciare l'Italia è d'obbligo un saluto alla nostra amata Roma

La prima tappa è al Vaticano, dove mancavamo da troppo.

Il Vaticano è in fermento e il solo pensiero di affrontare le file ci annienta mentalmente.

Della coda per entrare ai musei non si vede la fine, mille volte meglio prenotare i biglietti online e saltarla completamente!

Prestando attenzione alle ZTL (un vero incubo per chi guida!) lasciamo la macchina nei pressi del nostro hotel Villa EUR - Parco dei pini, che oltre ad essere dotato di un ampio e comodissimo parcheggio, è anche molto accogliente e ben arredato. 

Prendiamo la metro (Laurentina) e scendiamo a Spagna. 

Ed eccoci nella gremita e al contempo splendida Piazza di Spagna, circondati da turisti provenienti da ogni angolo del mondo. 

Mi rammarica un pò non aver trovato i fiori sui gradini, ma la piazza è bella ugualmente!

Ed ecco uno dei posti - a mio avviso - più suggestivi qui a Roma: la fontana di Trevi. Sul far della sera, quando iniziano ad accendersi le luci ma non è ancora buio, per me diviene un posto magico. Il fatto che i dintorni siano brulicanti di turisti non è una pecca, anzi, contribuisce a rendere tutto più speciale. 

Abbiamo trascorso la serata a Campo dei fiori e abbiamo cenato alla Trattoria der Pallaro accompagnati dalla cucina tradizionale di zia Paola, la simpatica signora romana che ci ha accolti all'ingresso. Il menù è fisso e comprende numerose portate (antipasti, primo, secondo, dolce e succo) al prezzo complessivo di 25 euro a persona. Il locale è molto rustico e per questo ci si sente un pò a casa. Da non perdere la torta finale fatta in casa!

E poi ci siamo concessi una lunga passeggiata passando per l'Altare della Patria, i Fori Imperiali e l'Anfiteatro Romano Flavio, meglio noto come Colosseo. Resto sempre esterrefatta nel vedere quanta storia conserva un'unica città. Roma è proprio un concentrato di storia e arte. Ecco. 

Secondo giorno: direzione Trinità dei monti e aperitivo in un bar del posto che ci offre una spettacolare vista di Piazza di Spagna dall'alto.

Per pranzo ci siamo diretti in Via Veneto, all' Alex bar. Ho gustato un ottimo primo con pesto e gamberetti, ma sconsiglio vivamente di prendere delle pizze qui. 

All'improvviso il cielo si è coperto e qualche goccia di pioggia ha inumidito i miei capelli. Siamo andati in Piazza San Lorenzo.. il tempo di un caffè e ha smesso. Falso allarme. Abbiamo così potuto goderci lo spettacolo offerto dagli artisti di strada che contribuiscono a rendere artistico questo gioiello di città. 

Ed infine arriviamo al Pantheon. Qui il mondo si ferma. Come non rimanere estasiati da cotanta imponenza? 

Ancor meglio godersi quell'idillio per gli occhi seduti in un bar lì di fronte. Abbiamo scelto Tempio Bar, un bar dall'aria familiare forse per merito del proprietario, un tipico romano verace. Seduta sotto un fungo che mi riscaldava, con una tisana tra le mani, ho ammirato quello splendore, mentre il cielo si scuriva sempre più. La cosa non faceva che rendere più affascinante il Pantheon. Poi ha iniziato a diluviare. E lì no, non è cresciuto il fascino, bensì la disperazione. Nonostante avessi l'ombrello, mi sono inzuppata per cercare un taxi superando le ZTL. Grazie Roma! 

Qualche altro consiglio per mangiare a Roma?

Per mangiare qualcosa al volo, soprattutto se si ha in programma di prendere un treno da Termini, c'è il Mercato Centrale. Si può mangiare di tutto: dal panino al primo, dal secondo al dolce.

I miei posti preferiti, però, sono altri due:

Vecchia Roma. Un ristorante molto verace (indimenticabile il simpatico cameriere Marco) in cui è doveroso provare le specialità della casa: pasta all'amatriciana e parmigiana flambé. 

Flavio Al Velavevodetto a Testaccio. Qui preparano una delle cacio e pepe più famose (e buone) della città.