La sognavo da anni Bali.

Il solo nome mi ha fatto sempre pensare a qualcosa di esotico, mistico, lontano al punto giusto, qualcosa che mi avrebbe rapito. 

Avevo delle aspettative molto molto alte e devo ammettere che la Bali che ho incontrato è stata piuttosto diversa da quello che pensavo. Non mi ha deluso, anzi, ma è stata diversa. 

Diversa perché l'isola stessa è piena di ossimori e viaggiando da nord a sud (o viceversa) il contrasto è evidente.

Bali sa essere frivola e spirituale, sa essere economica e costosa, sa essere intima e chiassosa. Sa essere tutto e il contrario di tutto, a seconda di quello che si cerca. 

Quello che vi posso assicurare è una costante che ha caratterizzato l'intero viaggio in questa splendida isola:la dolcezza della popolazione balinese.

I balinesi sono tra le persone più ospitali che io abbia mai incontrato durante i miei viaggi. Accolgono con un sorriso, sono pazienti, fanno sentire a casa. 

In tanti su instagram mi avete chiesto informazioni su Bali e su come organizzare un viaggio in questa isola. E così in questo post vi elenco un po' di consigli partendo da Ubud fino ad arrivare a Seminyak e Canggu. 

Per la zona di Nusa Dua, Uluwatu e dintorni potete leggere questo post in cui ho già raccolto un po' di informazioni. 

Cosa sapere prima di partire.

- Se amate l'indipendenza potete organizzare il viaggio in totale autonomia. Non preoccupatevi per gli spostamenti: potete noleggiare una moto o affidarvi ai taxi locali. I trasferimenti da una zona all'altra sono molto lunghi (nonostante le brevi distanze), ma i prezzi sono sempre piuttosto bassi. La regola, ovviamente, è contrattare. 

- Per spostarvi potete utilizzare app come Uber e Grab. Noterete che in tutta l'isola vi sono manifesti con il divieto sul simbolo di queste app. A quanto pare si tratta di messaggi intimidatori lanciati dai tassisti che temono la concorrenza. Per risparmiare utilizzate senza problemi Uber e Grab, ma fatelo lontano da questi manifesti e dalle stazioni di partenza dei taxi.

- Ricordate di stipulare una buona polizza assicurativa. Non dimenticherò mai di scriverlo dal momento che partire in sicurezza è la cosa più saggia che si possa fare. Ricordate sempre che un itinerario di viaggio si può cambiare, ma uno spiacevole imprevisto non si può cancellare. Quello che invece si può fare è prevenire e avere a cuore la propria salute acquistando una polizza assicurativa che garantisca un aiuto concreto e dei massimali elevati. Io vi consiglio ERV  che vi permette di partire senza pensieri con la certezza di poter contare su qualcuno anche quando si è dall'altra parte del mondo. La compagnia assicurativa vanta ben 110 anni di attività e 60 milioni di assicurati ogni anno e tutela non solo per le questioni sanitarie, ma anche in caso di bagaglio smarrito, ritardi dei voli e altre circostanze spiacevoli.

Come arrivare a Bali. Preparatevi a un volo molto lungo se partite dall'Italia e, probabilmente, anche molto costoso. Se però monitorate costantemente il prezzo dei voli o optate per semplici escamotage potete risparmiare parecchio. Io ho volato con Emirates da Roma a Bangkok - dove mi sono fermata per una notte all'andata e per due notti al rientro - e poi da Bangkok a Bali ho volato con AirAsia, una compagnia low cost che amo moltissimo (e che ha vinto numerosi premi negli ultimi anni). Ho pagato poco più di 500 euro il primo volo a/r e 250 euro il secondo volo a/r. Considerando che sono partita ad agosto, in altissima stagione, direi proprio che non ho speso molto.

Quanti giorni dedicare a Bali. Partiamo dal presupposto che le distanze a Bali - benché l'isola non sia gigantesca - sono lunghissime e anche per percorrere pochi chilometri potrebbero occorrere ore. Va da sé che se avete a disposizione una settimana/dieci giorni non riuscirete a dedicarvi bene a più di tre zone. A mio avviso per girare bene l'isola occorrerebbero almeno tre settimane piene. Qui di seguito vi racconto la mia esperienza - con un po' di consigli - tra Ubud e Seminyak, due zone diametralmente opposte ma che ho apprezzato quasi alla stessa maniera.

Ubud

Divenuta famosa grazie al celebre film Mangia Prega Ama con Julia Roberts, Ubud è un po' il must imperdibile di Bali. Nessuno va a Bali senza passare da Ubud.

Il rischio però è di aspettarsi una zona mistica, spirituale, e rimanere delusi.

Ubud di mistico ha ben poco, ma è un ottimo punto di partenza per esplorare il centro e il nord dell'isola.

Il mio consiglio è di soggiornare in una villa leggermente periferica, in modo da sfuggire ai clacson insistenti e sentirsi in armonia con la natura che un tempo doveva regnare sovrana in questa zona. La mia villa - che ha fatto furore nelle Instagram Stories - si chiamava Dewi Sri Villa e mi ci sono trovata alla grande.

Dal centro di Ubud potrete tranquillamente raggiungere a piedi la Monkey Forest, un posto rigoglioso dove troverete tantissime scimmie e scimmiette che hanno imparato a convivere con i turisti. Ma anche se le scimmiette sono docili e tranquille, fate sempre molta attenzione alle macchine fotografiche (non lasciatele incustodite), alle borse, agli orecchini importanti e agli occhiali da sole. Ho assistito a furti davvero divertenti (un po' meno per i proprietari...).

Nel centro di Ubud si trova il Pura Taman Saraswati, un meraviglioso tempio quasi nascosto dal Lotus Café. Qui potrete assistire ad un affascinante spettacolo di danza balinese alla sera. Basta passare di qui di giorno per informarsi e comprare un biglietto in anticipo. In alternativa si può optare per lo spettacolo di danza balinese all'Ubud Palace, poco più avanti.

Dal centro di Ubud con una moto o con un driver potrete raggiungere facilmente numerose attrazioni.

Innanzitutto le risaie: Tegallalang (molto più vicine, più piccole e intime, ma sempre bellissime) e le Jatiluwih Rice Terrace in circa due ore di auto. Queste ultime sono molto più ampie, ma io onestamente le trovo entrambe bellissime e suggestive, imperdibili.

Le risaie balinesi sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO per il Subak, il particolare sistema di irrigazione che rappresenta il Tri Hita Karana, filosofia e concetto tutto balinese in cui si ricerca l'armonia. L'armonia tra l'uomo e Dio, tra l'uomo e i suoi vicini, tra l'uomo, la natura e l'ambiente.

Una concezione molto affascinante e che mi piacerebbe approfondire.

Non molto lontano da Ubud si trova un altro piccolo gioiello: Goa Gajah Temple, anche detto Elephant Cave. Bisogna invece macinare più chilometri per raggiungere il Pura Tirta Empul, il tempio che presenta anche un'area dove ci si immerge nell'acqua. Si tratta di un luogo epico ma decisamente affollato (almeno quando ci sono stata io). Per entrare in questi due templi - come nella maggior parte dei templi balinesi - bisogna indossare il sarong, un telo che viene avvolto attorno alla vita e annodato.

Un altro tempio che ho apprezzato - e di cui avevo sentito parlare pochissimo - è il Pura Gunung Kawi, con grandi grotte decorate che, secondo i balinesi, sono state realizzate dagli dei circa 1100 anni fa. Indossate scarpe comode se avete intenzione di visitarlo: vi aspettano molti molti scalini!

Un luogo bellissimo che porterò nel cuore è l'Ulun Danu Temple sul lago Beratan. Si tratta forse dell'immagine di Bali che custodivo da anni nella mia mente e - credetemi - non potevo andar via da Bali senza raggiungerlo e ammirarlo dal vivo. Dedicato alla dea dell'acqua Dewi Danu, sembra quasi che galleggi sull'acqua.

Questo meraviglioso tempio dista circa due ore e mezza da Ubud e solitamente è avvolto da una foschia misteriosa. Io sono riuscita miracolosamente a vederlo col cielo terso, come vedete dalle foto.

Oltre alle tante attrazioni, Ubud vanta dei ristorantini economici e deliziosi.

Ve ne indico qualcuno, tra i miei preferiti:

Sambal Matah. Qui troverete insalate particolari e piatti internazionali, con qualche specialità locale.

Lotus Café. Qui potrete gustare un pasto balinese con vista tempio, un evento più unico che raro. Nonostante sia un posto molto turistico, devo ammettere che mi è piaciuto.

Fair Warung Balè. Un posticino trendy e allegro che mi hanno consigliato su Instagram e io, prontamente, consiglio a voi. Qui non solo si mangia bene, ma si fa anche del bene. Creato dalla Fair Future Foundation, questo ristorantino permette di aiutare la gente con delle cure mediche. Pensate che ad ogni pasto corrispondono due cure mediche gratis.

Jukies - the coconut shop. Se come me amate il cocco diventerete dipendenti da questo posto. Qui troverete il cocco in ogni declinazione: cocco fresco, gelato (freschissimo) al cocco, dolcetti al cocco...

Biah Biah. Oltre ad essere carino, questo ristorantino tipico balinese è decisamente economico (noi abbiamo speso solo 7 euro per un pasto per 2 persone). I piatti sono ecofriendly e vengono realizzati con foglie.

Seminyak

Arrivati a Seminyak scoprirete che a Bali ci si può anche divertire. Anzi, a Seminyak forse ci si può solo divertire.

Si tratta di una zona trendy che, a mio avviso, fa molto Miami Beach. Nonostante non rispecchi l'ideale che avevo in mente pensando a Bali, a me Semimyak è piaciuta molto.

Qui ci sono locali trendy e Instagram-friendly (in alcuni locali vengono realizzate delle bowl fatte apposta per Instagram, pensate) e in poco tempo si può raggiungere il sud dell'isola, con templi come Tanah Lot e Uluwatu Temple.

In poco tempo da qui si può raggiungere anche la bellissima baia di Jimbaran o l'emergente zona di Canggu.

Una cosa è certa: i locali più trendy di Bali si trovano tra Seminyak e Canggu. E ve li elenco qui:

Potato Head. Uno dei beach club più belli che io abbia mai visto. Bella musica, piscina a sfioro con vista oceano, ottimi cocktail. Con un po' di fortuna si può beccare anche un dj famoso. Il mio consiglio è di prenotare un tavolo (o un paio di lettini) per avere il posto riservato prima che inizi il tramonto. Perché - dimenticavo - i tramonti sul mare a Seminyak sono magici, sono davvero speciali.

Kudetà. Un bellissimo beach club ma, dopo aver visto il Potato Head, secondo me non ci sono paragoni.

Sea Circus. Coloratissimo e geniale, propone anche dei piatti buonissimi. Qui trovate sia proposte healthy che hamburger all'americana.

Saigon Street. Se amate il vietnamita fate un salto qui.

La Laguna. Questo posticino speciale si trova a Canggu, a pochissimi minuti di auto da Seminyak, e vi catapulterà in un'atmosfera d'altri tempi, nel mondo dei gitani.

Ristorante Milu. Si trova sempre a Canggu (l'ho scoperto grazie ai theglobbers) ed è nuovissimo, con un arredamento delizioso e propone sia piatti balinesi che piatti internazionali.

Old Man's. Si tratta del primo locale di Canggu, perfetto per divertirsi senza troppi problemi. Qui ci ho trovato una miriade di australiani pronti a far festa.

Ovviamente i prezzi a Seminyak sono molto più alti rispetto a Ubud.

Se potessi tornare subito a Bali, aggiungerei una tappa a Nusa Lembongan e Nusa Penida, due isolette vicinissime e raggiungibili in mezz'ora di barca. Questo è uno dei classici consigli che si possono dare solo dopo aver imparato dai propri errori. Fatene tesoro :)

Adesso vi lascio con il mio ultimo video dedicato a Bali.