Israele. 

Così vicino, eppure così lontano.

Lo si raggiunge in sole tre ore di volo, eppure l'immersione in un mondo completamente diverso è garantita.

Un mondo fatto delle nuances del sabbia e dell'oro, colori che sembrano quasi bruciati dal sole.

Un mondo fatto di ossimori incredibili.

Un mondo fatto di profumi penetranti, talvolta ipnotici. 

Un mondo fatto di una cucina mediterranea - come la nostra - ma mescolata a spezie e ricca di contaminazioni tipiche mediorientali. 

Un mondo affascinante e suadente che voglio raccontarvi in questo post. 

Con il nostro itinerario di 6 giorni in Israeleda Tel Aviv a Gerusalemme. Passando dal Mar Morto e da Masada.

Israele è un fazzoletto di terra di 24000 km con un incrocio botanico, umano, storico e culturale incredibile. Esplorando il Paese in lungo e in largo si ha la netta sensazione che Israele sia un crocevia tra il vecchio e il nuovo mondo, tra la cultura orientale e quella occidentale.

Va da sé che spostandoci da Tel Aviv fino a Gerusalemme (in poco più di un'ora di auto) abbiamo visto mutare radicalmente il paesaggio e lo stile di vita.

Prima di partire: l'assicurazione di viaggio

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Tel Aviv

Alcuni la chiamano la città del peccato. 

Ed è proprio così, soprattutto se paragonata alla vicinissima Gerusalemme, la città santa. 

Ma per peccato non si intende nulla di pericoloso: per quello che io sono riuscita a vedere in due giorni Tel Aviv mi è sembrata una città dedita al divertimento, una Miami del medioriente dove è lecito chiedersi - guardando la gente in spiaggia ad ogni ora del giorno - se qualcuno lavora. 

O forse no. Forse è meglio non chiederselo e godere della sua atmosfera goliardica senza farsi troppe domande.

Monopattini, skate, bei ragazzi che corrono (sì, pare proprio che a Tel Aviv la concentrazione di ragazzi bellissimi sia davvero elevata), tavole da surf e persino una spiaggia dedicata ai cani. 

Questa metropoli è un mondo a sé, una città giovanissima (l'età media è molto più bassa che nelle altre località del Paese) dove quel che conta è divertirsi. E spendere soldi.

Perché badate bene: Tel aviv non è economica. Ma vale la pena viverla almeno per un paio di giorni. Ecco un piccolo elenco di quello che - secondo me - non dovreste perdere in questa destinazione. 

- Il lungomare -

Fare una passeggiata sul lungomare, sia di giorno che di sera, è il modo migliore per familiarizzare con il luogo. Pernottando vicino alla spiaggia, il mio primo approccio è stato proprio questo. Ed è curioso vedere come di giorno centinaia di bagnanti in costume popolano la lunga striscia di sabbia mentre, in tarda serata, i tanti locali vista mare prendono vita e il dresscode si fa più elegante.

- La vista sulla città -

Uno dei posti migliori per godere del panorama della città è il rooftop dell'hotel Carlton.

Qui in basso una foto per farvi un'idea.

- L'anima LGBT -

Tel Aviv, una città esuberante e all'avanguardia, dove il divertimento sfrenato si incastra con la tradizione e gli edifici decadenti di Jaffa, la città vecchia.

Il sole fortissimo, la luce dorata che si riflette sugli edifici.

Le frasi dedicate all'amore libero, come questa qui in foto.

Ho chiesto alla mia guida Wahel di tradurmela e, emozionato, ha esclamato:

"Ho tante nuances. Vieni, io appartengo a tutti."

Sì, perché Tel Aviv è anche una delle città mondiali con l'anima LGBT più sviluppata, con tantissimi locali gay-friendly. Una città dove ciò che conta è la voglia di far festa; a nessuno importa l'orientamento sessuale. L'arcobaleno è ovunque a ricordarlo: dalla spiaggia alla città vecchia, fino alla via dei locali.

- Jaffa -

Tel Aviv è una città nuova. Dal 1909 si è iniziato a costruire al di là della città vecchia Jaffa. Dal piccolo fazzoletto di terra cittadina, quindi, la gente è uscita fuori: ebrei, cristiani e mussulmani. Dal 1909 Jaffa è rimasta piccina mentre Tel Aviv si è sviluppata in maniera incredibile.

Il cuore autentico rimane Jaffa ed è qui che consiglio di dirigersi a tutti coloro che vogliono immergersi nella tradizione israeliana, tra negozietti vintage e boutique emergenti, tra ristoranti tipici e bancarelle.

Per un gustoso pasto locale è da non perdere Doctor ShakShuka.

- Carmel Market -

Carmel Market è un'altra tappa d'obbligo per catapultarsi nella quotidianità locale.

Si tratta di un luogo popolare, tra i più caratteristici di Tel Aviv.

Coloratissimo, è il posto ideale per gustare dei buoni falafel - magari con pane - e shawarma.

Il posto perfetto per gli amanti dello street food.

- Nightlife -

Per testare la movida di Tel Aviv bisogna fare tappa al Rothschild Boulevard.

Tutti i locali sono particolarissimi, con un design studiato. Tra i tanti vi consiglio Sputnik Buxa (qui è possibile anche acquistare gli Action Figure in esposizione).

- Eat With - Mangiare in casa di una persona del posto

Per testare la vera cucina locale, oltre allo street food, vi consiglio l'esperienza Eat With, cioè una cena a casa di una persona del posto.

Questo permette di vivere sulla propria pelle uno spaccato della quotidianità locale gustando le prelibatezze tradizionali preparate non da uno chef, ma da una signora normalissima. Una signora che, come farebbe per una festa tra amici o parenti, propone la sua cucina di casa.

Senza dubbio questa è stata una delle cene più particolari e apprezzate dell'intero viaggio. Tra le varie pietanze squisite, abbiamo gustato la rovesciata (questo piatto l'avevo provato anche in Giordania, sempre in casa di una signora), la tahina e per finire tè e harise (dolcetti con pasta di semolino e sciroppo di zucchero).

Il prezzo per una cena simile si aggira intorno ai 135 shekel (circa 31 euro a persona).

Info e contatti: 054-4483344, Maya

Se invece cercate una cena più esclusiva (e meno tradizionale), magari per un'occasione speciale, posso consigliarvi il posto in cui abbiamo cenato la prima sera: Messa Restaurant. Decisamente chic, propone cucina gourmet ed è stato inserito in alcune liste dei migliori ristoranti al mondo.

Ovviamente si tratta di un ristorante d'elite, molto costoso.

- Dove dormire a Tel Aviv -

Io ho adorato il mio hotel a Tel Aviv, YAM hotel. A due passi dal mare e dallo stile giovane e fresco, esattamente in linea con la città.

Nella mia camera avevo persino una tavola da surf affissa al soffitto!

Mar Morto

Spostandosi da Tel Aviv al Mar Morto è evidente come scompaiono gli alberi mentre inizia a esserci il deserto. Si scende così tanto sotto il livello del mare (422 metri sotto il livello del mare, per l'esattezza) che per la forte pressione atmosferica si avverte un fastidio nell'orecchio.

L'esperienza nel Mar Morto è meravigliosa: immaginate di immergervi in acqua e sentire una spinta che vi porta a risalire in superficie. Ecco.

Ed è un'esperienza che si può provare solo in due posti nel mondo: in Israele e in Giordania (ve ne avevo parlato qui).

Ho amato camminare sui cristalli di sale all'ingresso del deserto, laddove queste particolari caratteristiche ambientali hanno creato un paesaggio favoloso, unico.

Vi consiglio di farvi portare qui in jeep, ne vale davvero la pena.

Il deserto israeliano, invece, è molto brullo e non mi ha entusiasmato.

Se avete voglia di una spa e di un massaggio rigenerante vi consiglio Synergy spa (Ein Gedi Hotel).

Masada

Lungo la strada per arrivare a Gerusalemme è obbligatoria una tappa a Masada, Patrimonio dell'UNESCO.

Fu Erode il Grande a costruire questa fortezza costruita sulla cima di una montagna per proteggersi dai Romani.

Oggi qui è possibile ammirare quel che resta della rivolta ebraica contro i Romani nel 73 a.C., quando in seguito all'assedio dell'esercito romano vi fu un suicidio collettivo della comunità ebraica.

Si tratta di un luogo impregnato di storia, estremamente affascinate.

Per salire e scendere si prende una funicolare, ma viste le temperature e gli scalini nel sito vi consiglio di portare con voi una bottiglietta d'acqua e indossare scarpe comode.

Gerusalemme

L'apice del viaggio in Israele per me si è raggiunto a Gerusalemme.

Gerusalemme non è solo la capitale israeliana. Non è solo la Città Santa per le tre religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo e islamismo).

Gerusalemme è qualcosa che non puoi mettere in conto, che non puoi immaginare se non la vivi.

Gerusalemme è emozione allo stato puro e non importa quale religione professiate.

Vi sconvolgerà.

Premettendo che per la visita di Gerusalemme occorrono almeno 2 giorni pieni, qui di seguito vi elenco quello che - a mio avviso - dovrebbe essere preso in considerazione per un tour in città.

Vi lascio anche il link di un articolo che, dopo essere tornata a Gerusalemme, ho dedicato esclusivamente a questa città, con le 10 cose che - a mio avviso - non andrebbero assolutamente perse.

- Mahane Yehuda Market - 

Anche detto "lo shuk", questo mercato rappresenta l'anima della città e raduna più di 250 venditori ambulanti. Qui si può trovare di tutto: dalla cucina vegetariana ai centrifugati, dai falafel agli hamburger, fino alle spezie.

Se cercate dei buoni centrifugati, della frutta fresca o dei prodotti naturali, fate tappa da Etrogman, un localino del mercato, coloratissimo e gestito da ragazzi gioviali.

- Street food e ristoranti tradizionali -

Anche a Gerusalemme lo street food impera. Nel mercato sopra citato potete avere un assaggio della cucina locale, ma anche da Morduch, un ristorantino che propone cucina locale.

Da qui abbiamo preso questo piattino in basso. Vedete quella foglia arrotolata? Si tratta di una specialità locale contenente riso e detta yaprach.

Se cercate un (buon) posticino trendy e tradizionale vi consiglio Hachatzer. Il mio consiglio, ovunque andiate, è di condividere le pietanze al centro in modo da avere un assaggio generale delle tante squisitezze israeliane.

Un altro ristorante che vi consiglio - un po' meno tipico - è il Mona, molto centrale.

- La Città Vecchia -

Un dedalo di vicoli che assorbe e sconvolge. La città vecchi di Gerusalemme è un vero gioiello, un salto nel tempo di cui non si è mai sazi. E difatti in tre giorni ci sono tornata tre volte.

Abbiamo percorso la Via Dolorosa, ci siamo emozionati davanti al Muro del Pianto (come sarebbe possibile non emozionarsi qui?).

Eppure il momento più intenso - ancora più intenso - è stato un altro: la visita del Quartiere Cristiano e la visita della Chiesa del Santo Sepolcro.

Questa chiesa è un luogo mistico in cui consiglio di entrare col cuore spoglio, pronto per essere accolto da queste mura madide di storia, di religiosità, di lacrime, di speranze.

Si tratta di un luogo impregnato delle emozioni di chi lo visita ma mai saturo di esse.

Questo posto sì che sconvolge, che tocca l'anima.

Un altro posto molto particolare è il Tunnel del Tempio, un posto sotterraneo che è stato creato perché si voleva capire quanto fosse profonda l'area. Anche qui, come sulla superficie del Muro del Pianto, sono incastrate le preghiere dei fedeli nelle fessure. Anche qui, nel sottosuolo, si prega.

Ed è toccante.

- Yad Vashem -

Il museo dell'Olocausto più toccante che abbia mai visitato.

Non ne parlerò molto perché - anche qui - per capire certe sensazioni bisogna viverle.

Questo centro è un memoriale per non dimenticare mai i 6 milioni di ebrei che sono stati uccisi.

E per non dimenticare gli altri: i non ebrei che hanno aiutato gli ebrei, i cosiddetti giusti.

Per tutti i giusti qui sono stati piantati degli alberi di carrube.

Per la visita ritagliatevi almeno tre ore in modo da entrare nell'atmosfera del luogo, magari facendovi guidare da un addetto del museo.

L'edificio (è il museo più visitato in Israele) è una sorta di percorso ad ostacoli: fino alla fine del museo (la luce) ci sono degli ostacoli che rappresentano gli orrori della storia del nazismo.

Il museo è gratuito.

Come ho scritto su, Gerusalemme è stata un uragano di emozioni.

E Gerusalemme sì, va vista almeno una volta nella vita.

Come arrivare in Israele

Dall'Italia è possibile prendere un volo low cost (EasyJet opera da Malpensa) oppure un volo El Al, la compagnia di bandiera, per raggiungere l'aeroporto internazionale di Tel Aviv.

Io sono partita da Roma Fiumicino con El Al e, a parte i controlli serrati prima della partenza, ho vissuto una piacevole esperienza.

Il servizio è di alta qualità e, pur viaggiando in economy, ho trovato che il cibo a bordo fosse squisito (cosa che mi capita molto raramente in aereo).

Ricordo che al rientro, tra le varie portate, ci è stato servito dell'ottimo hummus...una degna conclusione culinaria dell'esperienza in Israele.

Questo viaggio può essere organizzato facilmente in fai-da-te consultando l'app di Skyscanner e valutando le varie combinazioni di volo per la destinazione.

In questo modo è possibile risparmiare tempo e soldi scegliendo l'opzione di viaggio più comoda ed economica in base alle date selezionate.

Io da almeno 4 anni utilizzo tantissimo Skyscanner per organizzare i miei viaggi e lo consiglio, lo consiglio col cuore.

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Altre cose da sapere prima di partire in Israele

I controlli in aeroporto sono molto lunghi e impegnativi, quindi io consiglio di dirigersi in aeroporto in largo anticipo - sia per il volo d'andata che per il volo di rientro.

Ovviamente per raggiungere il Paese è necessario il passaporto.

All'ingresso del Paese sul passaporto non viene apposto alcun timbro. Vi sarà solo dato un foglietto da consegnare al momento del rientro - e quindi da conservare con cura durante il soggiorno.

I vostri bagagli molto probabilmente verranno ispezionati attentamente al momento della partenza. E, qualora il bagaglio venga imbarcato, è molto probabile che questo venga aperto e ispezionato all'interno prima di essere rilasciato sul nastro.

Il mio bagaglio è stato palesemente aperto e controllato, tant'è che ho trovato roba di uno scomparto nell'altro ma - tengo a precisarlo - né io né i miei compagni abbiamo smarrito alcun oggetto a causa di tale ispezione.

Credo sia importante fornirvi tutte queste informazioni in modo che non vi stupiate una volta arrivati.

Questo post è stato realizzato in seguito al progetto #SiVolaIsraele, in collaborazione con SkyScanner Italia e l'Ufficio Nazionale del Turismo di Israele