Il Kenya mi ha stregato.
Mi sono presa del tempo prima di affermarlo.
Volevo prima lasciar sedimentare le emozioni per capire quanto queste fossero persistenti.
Vi ho già parlato della prima tappa del viaggio, ma se devo racchiudere il Kenya in una sola immagine, ecco, mi vengono in mente i colori caldi del Masai Mara, di cui vi parlo oggi.
Sì, il Masai Mara mi ha stregato.
Con le sue sfumature dorate, con la sua grande varietà faunistica, con i suoi panorami mozzafiato, mi ha trasmesso una sensazione di sconfinata libertà.
E ha scolpito emozioni indelebili nel cuore.

Annoverato tra i parchi più belli del mondo, il Masai Mara è anche la location del mio film d'animazione preferito: Il Re Leone.
E vi assicuro che quando ci si trova tra le sterminate distese d'oro di questo parco non risulta difficile capire perché Disney scelse proprio questo posto - assieme al confinante parco del Serengeti - per dar vita a uno dei suoi capolavori.
Il Masai Mara è meraviglioso. Semplicemente meraviglioso.

Nei primi del'900 il Masai Mara era una riserva di caccia. Solo nel 1961 è stato trasformato in una riserva protetta gestita dalla popolazione Masai (da cui prende, appunto, il nome).
Oggi il parco risulta diviso in diverse aree.
Noi abbiamo visitato un'area chiamata The Mara Triangle, tra il fiume Mara e la scarpata di Oloololo. In questa zona vi è un'alta probabilità di vedere i famosi Big Five (bufalo, leone, leopardo, elefante e rinoceronte), ma soprattutto in alcuni periodi vi è la possibilità di assistere a uno degli spettacoli più incredibili in natura: la Grande Migrazione.

Come arrivare al Masai Mara

Il modo più rapido per arrivare al Masai Mara è prendere un volo e atterrare in una delle airstrip presenti all'interno del parco.
Noi abbiamo volato con Safarilink e siamo arrivati all'airstrip Mara Gate.
Considerando che è stata la mia prima volta a bordo di un volo simile, l'esperienza è stata surreale e adrenalinica.
Pensate che si atterra e si decolla nel bel mezzo della savana e - ovviamente - non esistono controlli né metal detector qui.
La cosa più sensazionale è stata spiccare il volo nella savana - volando al rientro con destinazione Nairobi - e vedere gli animali correre liberi dal finestrino dell'aereo. Non dimenticherò mai le striature bianche e nere delle zebre che si assottigliavano davanti ai miei occhi mentre io, con una morsa allo stomaco per l'emozione, speravo con tutto il cuore di tornare presto. Un'esperienza unica.

L'aereoplanino può ospitare circa dieci persone e il peso dei bagagli non può superare i 15 kg a testa.

Non fatico a dire che quello nel Masai Mara è stato il più bel safari della mia vita.
Complici i colori avvolgenti e l'enorme quantità di animali - sì, la savana è davvero affollata come appare nel Re Leone, qui ho provato sensazioni per me inedite. Irripetibili.
Come posso spiegare la sensazione di libertà che si prova sfrecciando nella savana con la testa fuori dalla jeep e i capelli al vento?
Come posso spiegare l'entusiasmo nell'avvistare gli animali, nel vedere una fila di zebre che spunta in lontananza come in un film?
Come posso spiegare cosa si prova quando si ha un ghepardo - intento a rincorrere un'antilope - a pochissimi centimetri di distanza?
Faccio davvero fatica a spiegare tutto questo. Bisogna provarlo.

La Grande Migrazione

In Kenya ho avuto la grande fortuna di assistere ad uno dei fenomeni più incredibili che avvengono in natura: la migrazione degli gnu.
Una migrazione che alcuni definiscono come la più imponente del Pianeta Terra.
Si tratta di una migrazione dall'entità spaventosa che ogni anno porta migliaia di gnu ad attraversare la savana partendo dal Serengeti in Tanzania per arrivare al Masai Mara, in Kenya. Solitamente questa migrazione è prevista a luglio, ma noi abbiamo avuto la fortuna di vederla durante il nostro soggiorno, a fine giugno.
Il momento più incredibile è quello in cui gli gnu, per arrivare al Masai Mara, devono attraversare il fiume Mara. Un momento incredibile non solo per la quantità di gnu che si precipitano nel fiume, ma anche per le scene a cui si assiste. Pare infatti che questo fiume sia il vero grande ostacolo della migrazione dal momento che ospita decine e decine di coccodrilli affamati.
Basta fermare la jeep a pochi metri dal fiume per godere di questo grandioso spettacolo naturale, proprio come un film al cinema.
Il nostro spettacolo si è concluso con l'arrivo delle zebre che hanno letteralmente guidato e accompagnato gli gnu nell'attraversamento del fiume.
Le zebre, infatti, migrano insieme agli gnu guidandoli da un Paese all'altro. E assieme a loro vi sono anche gazzelle e impala. Pare che questi animali sappiano percepire i richiami di auto degli altri animali.
Pensate che la migrazione coinvolge in toto circa un milione e seicentomila esemplari!
La migrazione di massa, infatti, è una tecnica antipredatore.
Sicuramente ve lo starete chiedendo: perché così tanti animali migrano? Migrano per trovare abbondanza di cibo e acqua, in particolare erba fresca.
Anche verso ottobre si può assistere a questo fenomeno, ma con senso inverso (dal Kenya alla Tanzania).

Pensate che la colonna di animali in migrazione può arrivare fio a 40 chilometri.
Ecco.
Immaginate quindi un'infinita colonna di animali in migrazione e la nostra jeep lì. In mezzo a questa colonna. Chissà se rivivrò ancora un'emozione simile.

Al momento l'ingresso al parco costa 80 USD al giorno.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dell'ente del turismo del Kenya: www.magicalkenya.com

Dove dormire

Io ho soggiornato in una tenda al Mara Engai Lodge.
Una bellissima e spaziosissima tenda immersa nel parco.
Ho trovato questo posto molto accogliente e ho apprezzato particolarmente il calore dello staff e il desiderio di rendere il soggiorno indimenticabile per ognuno dei propri ospiti.
Per tutti gli ospiti sono state organizzate una suggestiva cena nel bush sotto le stelle e una colazione nel bush con le prime luci dell'alba.

E per finire, affinché possiate vivere l'emozione ancor più da vicino, vi lascio il mio video.
Potete vederlo in HD nel mio canale YouTube.