_Durante i miei viaggi incontro culture estremamente differenti dalla nostra._Ho viaggiato in Paesi in cui la povertà è un demone con cui ci si scontra quotidianamente. Dove la povertà non è un evento lontano, ma la realtà._E in questi Paesi ho realizzato veramente cosa significa fare economia. Economia non intesa come risparmio, ma come riutilizzo dei beni._Riciclo._In queste terre fare economia è un’esigenza vitale.__Sono questi i viaggi che io considero educativi. Già. In queste occasioni ho riflettuto a lungo non tanto sulla fortuna di essere nati nel lato “giusto” del mondo, quanto sullo sperpero delle risorse che, ahimè, si ripete costantemente laddove c’è benessere._E così ho particolarmente a cuore tutti i progetti che prevedono il riutilizzo degli scarti di lavorazione, alimentari o industriali._Il mondo del web, legato a quello dei viaggi, mi ha permesso di incontrare (anche solo virtualmente) persone che quotidianamente si impegnano in questa battaglia._Poco tempo fa sono stata contattata da un ragazzo toscano che da tempo porta avanti un progetto davvero lodevole: realizza bracciali in alluminio utilizzando gli scarti e i ritrovamenti del materiale rimasto dopo gli intesi bombardamenti in Laos durante gli anni 60-70. Un progetto speciale che rispecchia la mia idea di economia.
Pensate che l’economia circolare – si chiama proprio così l’economia che si basa sul riutilizzo dei materiali – consentirebbe di risparmiare ogni anno ben 604 miliardi di euro alle imprese europee. Applicando questo sistema potremo porre termine all’effimero ciclo del “prendi, produci, usa e getta” che finirebbe per distruggere irreversibilmente il pianeta. E lo sappiamo bene._Dovremmo invece puntare a un tipo di economia sostenibile che badi al benessere dell’ecosistema e, di conseguenza, dell’uomo.
Questo è ciò che sta provando a fare Enel Future-E mediante un concetto allargato di economia circolare adattato al settore energetico._Innovazione, sostenibilità e competitività si mescolano per partorire nuovi modelli di sviluppo che rientrano nella Circular Economy._L’Economia Europea, ben conscia dell’importanza di questo tema, ha avviato un piano strategico che, nel corso di sette anni, prevede il passaggio dall’economia lineare a quella circolare._Nel 2020, dunque, l’economia circolare dovrebbe essere regolarmente presente in tutti i Paesi aderenti all’UE.
 A tal proposito voglio segnalare un bel progetto del brand svedese H&M: “H&M Conscious”. Mediante questa linea, l’azienda si impegna attivamente a rendere la moda sostenibile realizzando dei capi a partire da tessuti di secondo utilizzo. Sono quei capi che – se siete clienti H&M li avrete certamente visti – sono contraddistinti da un’etichetta verde. Verde, simbolo di natura e sostenibilità. E non solo: l’azienda invita i clienti a portare in negozio i capi usurati affinché le fibre possano essere riciclate._Una bella iniziativa che funge sicuramente da esempio per molti altri brand del fashion e di altri settori.
BioTrimmings è un altro interessante progetto fashion che prevede la realizzazione di capi (borse, indumenti, bottoni…) a partire da scarti alimentari domestici._Insomma, sembra che sempre più aziende si stiano muovendo verso un concetto di economia circolare._E io lo spero vivamente._Spero che il mondo vada sempre più in questa direzione.

ENEL