Ho scritto tantissimi post su New York.

Prima vi ho parlato di cosa significa vivere la Grande Mela con un’amica, poi vi ho raccontato com'è tornarci per scoprirla in coppia. Insomma, ve ne ho parlato in tutte le salse, persino dal punto di vista fotografico in un post per il progetto manfrottoimaginemore.

Ma non vi ho ancora parlato di una delle cose che più ho amato di questa città: il MoMa. E a un anno esatto dalla mia ultima partenza per NYC trovo finalmente l’occasione per dedicarvi un post.

Chi mi conosce lo sa: non sono una grande fan dei musei in viaggio, o meglio, non amo chiudermi per ore in un edificio quando c’è una città intera – e sconosciuta - da esplorare. Ma ci sono le eccezioni. E il MoMa(Museum Of Modern Art) è una di queste.

Il MoMa non è un semplice museo. Se pensate che sia destinato solo ed esclusivamente agli esperti e agli appassionati di arte moderna vi sbagliate di grosso.

Io non sono un’esperta ma una semplice neofita curiosa e posso assicurarvi che è un’esperienza che ripeterei subito!

Un’infinità di barattoli rossi (i famosissimi Campbell’s Soup Cans) assieme all'iconico dipinto di Marylin Monroe sono il motivo principale che mi ha spinto a mettere piede nel museo, lo confesso. Eppure se adesso sento pronunciare “MoMa” non penso semplicemente alla prima volta che mi sono trovata al cospetto di un’opera di quel genio di Andy Warhol, benché questo sia sempre stato per me un momento tanto atteso.

Non penso semplicemente alla pop art né all'arte moderna, ma penso all'idea di un museo che non nasce solo per i grandi estimatori dell’arte, ma è fatto per la gente, fatto per grandi e piccini, per tutti coloro che hanno voglia di visitarlo.

Nonostante la complessità di alcune opere e l’immensità della struttura, trascorrervi qualche ora per una full immersion artistica risulta tutt'altro che noioso (tant'è che avrei voluto dedicarvi anche più di mezza giornata).

A tutti i visitatori all’ingresso viene fornita un’audioguida che rende più semplice la comprensione di alcune opere che potrebbero risultare stravaganti o prive di senso.

Ho potuto confrontarmi con l’espressionismo di Pollock, ammirare estasiata alcuni autoritratti della pittrice messicana Frida Kahlo. Sono rimasta sbalordita – e un po’ delusa – davanti alla “Marylin” (di Andy Warhol) che immaginavo molto più grande e d’effetto.

E ancora una volta ho amato l’Impressionismo. In particolare ho amato la gigantesca opera raffigurante le ninfee di Monet, “Water Lilies”, che occupa un’intera parete.

Circa 20 metri di lunghezza da ammirare nell'insieme ma anche da molto vicino così da apprezzare e cogliere i singoli colpi di pennello. Lo so, non è una novità, ma io qui mi sono commossa.

Informazioni utili

Prezzo. Il biglietto d’ingresso costa 25 dollari, ma è gratuito per coloro in possesso del New York Pass (che io stessa ho utilizzato l’anno scorso) in quanto incluso tra i suoi servizi.

Dormire a New York. Trovare una buona sistemazione con un budget limitato non è sempre semplice, soprattutto in una grande metropoli. Vi consiglio di dare un’occhiata a questi hotel a New York, alcuni situati nel cuore della città.

Esposizioni temporanee. Se siete curiosi di scoprire quali esibizioni temporanee il museo ospita o è in procinto di ospitare, date un’occhiata qui: www.moma.org

Wi-Fi. Sì, il MoMa mette a disposizione un servizio di connessione internet gratuito - a differenza della maggior parte dei musei - e invita i visitatori a condividere le opere sui social network. E io non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di condividere in tempo reale le meraviglie del MoMa sulla mia pagina facebook! :D

Questa sì che è una buona strategia comunicativa e promozionale!