Odio le etichette.

No, non quelle degli abiti. Mi riferisco alle etichette mentali, quelle non cartacee. Quelle che utilizziamo per distinguere colui che ci piace da colui che non ci va a genio, spesso senza neanche conoscerlo. Quelle che ci permettono di giudicare le scelte e le parole di qualcuno, senza sapere nulla della sua vita. Quelle che ci consentono di etichettare alcune destinazioni - prima ancora di essere vissute - solo perché precedute dalla loro fama.

Durante i miei viaggi ho più volte assistito a queste sagre del pregiudizio. Mi viene in mente la mia esperienza in Giordania e la domanda frequente “Ma non hai paura? Ma come, non sai cosa ti potrebbe succedere!”

E i pregiudizi non si limitano solo alla sicurezza concerne una determinata destinazione, bensì gravitano anche sul suo spessore culturale. 

Mi viene in mente Dubai e tutte le persone che – senza esserci state – pensano che sia una meta per viaggiatori superficiali e molto ricchi. 

Beh, io sono stata a Dubai e credo di aver speso meno che mai per un hotel lussuoso con piscina, per una cena libanese e per un buon hummus. Senza contare la parte della vecchia della città, quella in cui tutto quel che si vede è tutt'altro che sfarzoso e superficiale.

Lo stesso ragionamento è valido per innumerevoli altre destinazioni tra cui la bella isola di Formentera, l’isola che tutti credono sia una meta destinata solo ai vip e alla gente di un certo ceto sociale. 

Eppure non è così. I suoi 20 km di lunghezza offrono spiagge paradisiache e divertimenti per tutte le tasche. Proprio così.

Quando la natura e i tramonti sono mozzafiato, non si necessita di molto altro per essere felici. Forse solo di un chiringuito sulla spiaggia (il famoso piano B a cui tutti abbiamo pensato almeno una volta nella vita) e di un drink ghiacciato.

Basta noleggiare una moto per godere della libertà che un’isola paradisiaca riesce ad offrire, per raggiungere le spiagge più nascoste e le varie chicche, tra cui i mercatini che propongono i prodotti tipici dell’isola, ma anche articoli vintage - che io adoro – e prodotti artigianali della cultura hippie o realizzati secondo la filosofia del riuso. Molti non sanno che Formentera è ancora impregnata della cultura hippie che negli anni ’70 ha influenzato l’isola. E così oggi bastano vestitini dalle stoffe leggere in stile hippie o boho chic per sentirsi a proprio agio sia di giorno che di sera. Formentera non è poi tutto questo lusso, non trovate?

E se non si è disposti a soggiornare in alberghi lussuosi, gli appartamenti a Formentera sono sempre un’ottima soluzione per risparmiare . In particolare, se siete in cerca di soluzioni low cost potete dare un’occhiata agli appartamenti nei dintorni di Es Pujols.