Quando un forestiero viene al Sud piange due volte. Quando arriva e quando parte.

Non potevo che iniziare così questo post dedicato a Castellabate. Con una citazione tratta dal film Benvenuti al Sud.

Un film leggero, comico e divertente, ma che ogni volta mi fa riflettere.

Penso che ormai lo sappiate: se non sono in viaggio mi trovate nel profondo Sud, in Puglia.

E, mentre in tanti scappano per volontà o per vera necessità, io resto qui.

Fiera della mia terra, delle mie origini, certa che anche qui sia possibile cogliere fruttuose opportunità.

Sono innamorata dell'Italia meridionale, del suo essere così verace e a tratti eccessiva, del suo essere a volte poco bon ton, dannatamente ermetica e arretrata.

E, anche se spesso pecca di disorganizzazione, anche se a volte ti senti pervaso dalla rabbia per quello che non funziona come vorresti, non puoi fare a meno di amare il Sud.

Visceralmente. Incondizionatamente.

Per i suoi colori, per quel cielo così azzurro che si tuffa nel mare e si va a mescolare con i colori dell'acqua. Per l'accoglienza e l'ospitalità, per il calore della gente.

Nel post precedente vi ho già dato qualche assaggio di Castellabate con il mio video dedicato all'esperienza di #Cilentoinside.

Come vi ho promesso, sono pronta a entrare nel dettaglio per parlarvi dei luoghi del Cilento che più mi hanno colpito, quelli in cui ho lasciato un pezzetto di cuore.

E non posso che partire da Castellabate.

Metti un dedalo di viottoli tortuosi in cui si nascondono decine di porticine adorabili, metti un promontorio roccioso incastonato nel mare più azzurro e avvolto dalla macchia mediterranea, metti un campanile che svetta con orgoglio e una terrazza panoramica da urlo.

Castellabate è tutta questa bellezza messa assieme, tanto che è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, oltre ad essere annoverato tra i borghi più belli d'Italia.

Io non sono una che si fa incantare da una sfilza di titoli, ma piuttosto dalla bellezza.

E devo ammettere che a Castellabate di bellezza ce n'è davvero tanta!

Castellabate, con i suoi ottomila abitanti, è un piccolo borgo dall'atmosfera intima.

Dalla terrazza panoramica, basta immergersi nel ricamo di viottoli - rigorosamente a piedi - per raggiungere i maggiori punti di interesse, in primis la celebre piazzetta protagonista del film Benvenuti al Sud.

Rispetto alle aspettative l'ho trovata più piccina e per questo anche più seducente.

Tutto è ordinato come in un film d'epoca: le bottiglie di vino sulle botti in legno, i vasetti con i fiori, i nonnini appollaiati sulle panchine, i mosaici e le icone nascoste sotto gli archi.

Tutto è curato, nulla è lasciato al caso.

Il grigio lucente della pietra sotto i raggi del sole acquista il colore caldo dell'oro, mentre le scalinate si alternano ad archi che celano scorci pittoreschi.

Castellabate racchiude il tipico fascino decadente dei borghi del sud e lo custodisce con eleganza.

L'ufficio postale del film in realtà non è mai esistito; al suo posto vi è una graziosa caffetteria.

Il tavolo da biliardino, invece, esiste davvero e non abbiamo resistito alla tentazione di concederci una partita per riprodurre una scena di Benvenuti al Sud.

Ok, io sono una schiappa, ma non raccontiamolo in giro! :D

Castellabate mi ha sedotto totalmente.

Mentre i miei compagni erano già in macchina pronti per andar via - a malincuore - e mentre il vento si ostinava a scompigliare i miei capelli, ho avuto improvvisamente voglia di immortalare quel momento di rara bellezza.

Il vento, il turchese del mare, il cielo azzurro costellato di nuvole rapide.

Ecco, anche a Castellabate ho lasciato un pezzetto di cuore.

Benvenuti al Sud, benvenuti a Castellabate.

Benvenuti in uno di quei posti da cui non vorresti più andar via.