Torno a parlare di Basilicata e di tempo sospeso.

Stavolta vi porto in un posto per certi versi incantevole, per altri spettrale.

Sto parlando di Craco, meglio conosciuta come la città fantasma.

Quanti di voi hanno sentito parlare di Craco? Probabilmente pochissimi.

Il bello della Basilicata è proprio questo. Eccetto Matera, che finalmente si sta guadagnando la meritata fama, la terra lucana è ancora da scoprire.

Una regione inesplorata, con i suoi itinerari caratteristici e i suoi panorami suggestivi. 

A vederla da lontano la città Craco sembra una fortezza medievale nascosta dalla fitta vegetazione e circondata da un paesaggio lunare che ricorda i vecchi film western. E non solo. 

A me ha ricordato tanto anche la Terra di Mezzo, l'immaginario universo fantasy partorito dalla creatività di Tolkien nella trilogia Il Signore degli Anelli. 

E così Craco si inserisce nella mia personale lista di luoghi dal tempo sospeso. Tra il semplice e l'onirico. Tra il reale e l'incredibile.

Una terra arida e brulla dalle forme strane e fantasiose grazie all'azione degli agenti atmosferici che nel tempo hanno modellato le aride dune bianche. 

Si tratta di uno dei luoghi più nascosti e solitari della regione in cui i calanchi lucani fanno da cornice realizzando un museo geologico a cielo aperto

Un paesaggio così singolare e suggestivo che alcuni registi l'hanno scelto come set cinematografico per i loro film. Da La Lupa Terra bruciata, per arrivare al recente e celebre La passione di Cristo di Mel Gibson. 

Perché Craco è così spettrale?

Craco è stata distrutta da un dissesto idrogeologico dovuto ad infiltrazioni di acqua nel terreno. E così la popolazione si è trasferita in pianura. 

Per anni il borgo è stato completamente abbandonato per la sua pericolosità e l'instabilità del terreno. Oggi la "vecchia" Craco è visibile - mediante autorizzazione - grazie alla realizzazione di percorsi specifici. 

Non vi aspettate file di turisti all'ingresso. 

Craco è davvero deserta. Questo consente di vivere pienamente l'atmosfera "da brivido" tra il groviglio di cunicoli, le ripide scalinate e le case che si attorcigliano intorno alla torre normanna. 

Visitare Craco è un'emozione.

Un'emozione rara perché non la si deve condividere con decine di turisti in quanto qui non esiste il turismo di massa. 

Una bellezza intima che non ha perso il suo spirito originario. 

Ed è proprio grazie alla distruzione che Craco si è mantenuta invariata nel tempo senza finire vittima dell'evoluzione. 

Si avvertono i brividi a fior di pelle, soprattutto quando ci si ritrova davanti agli accumuli di macerie nella Cattedrale, tuttora inagibile per la sue pericolosità. 

Un'esperienza che regala echi dal passato e varchi con viste mozzafiato fuori dal comune. 

Craco è l'ennesima testimonianza del perché adoro la Basilicata.

Quello della Basilicata è un turismo miteintroverso e dal tono sommesso.

Ideale per chi ha voglia di riscoprire la capacità di meravigliarsi ancora oggi, di stupirsi davanti alle meraviglie della natura. 

La Basilicata è un contenitore di luoghi fantastici di cui si parla poco.

E chissà, magari fra dieci anni il paesaggio lucano si trasformerà. Magari ci sarà un'esplosione del turismo e i posti che oggi definiamo insoliti diverranno mete blasonate.

E allora è questo il momento giusto per esplorare la Basilicata. Per godere della sua vera essenza. 

Per altre info, date un'occhiata al portale ufficiale del turismo lucano.