Esistono tanti modi per viaggiare.

Il più classico, quello cui siamo soliti associare l'idea del viaggio, è sicuramente l'aereo.

Ma non dimentichiamo la poeticità del treno (ne ho parlato su Bassa Velocità).

E soprattutto non dimentichiamo il fascino del viaggiare in auto.

L'auto è un mezzo che trasmette davvero la percezione del viaggiare. Dello spostamento.

Così, quando ho dovuto scegliere il nuovo logo del blog, non ho avuto dubbi.

Un aeroplanino di carta che potesse far pensare non solo al più comune aereo, ma a qualsiasi mezzo di trasporto. Inclusa l'auto.

Perché amo viaggiare in auto?

Perché l'auto è imprevedibile. Ti spiazza.

Che tu sia alla guida o sia il passeggero, non importa. Sappi che se fai un viaggio in auto, ci sarà almeno un'occasione in cui sarai costretto a fermarti alla prima piazzola di sosta per ammirare delle bellezze inattese. E magari immortalare il momento con un bello scatto. 

L'auto ti coglie impreparato. Ed è proprio questo che amo. 

L'automobile è stato il primo mezzo di trasporto con cui gli italiani nel dopoguerra hanno scoperto il piacere di andare in vacanza. Intere famiglie si spostavano dalla città al mare a bordo della loro unica auto.

Oggi gran parte delle famiglie dispone di più veicoli, tra cui anche auto usate. Trovare l'auto ideale è diventato estremamente semplice. Basta fare una ricerca, ad esempio su questo portale.

Attualmente gli aerei ci permettono di arrivare da una città all'altra dello stesso Paese in un batter d'occhio.

Eppure c'è gente - come me - che continua a preferire l'auto.

La consapevolezza dei chilometri macinati, la possibilità di fermarsi ovunque e in qualsiasi momento per una sosta.

Lo scorrere del paesaggio dal finestrino e il suo lento cambiamento a seconda dei luoghi attraversati.

Adoro, quando mi sposto dalla mia Puglia, assistere all'affascinante metamorfosi paesaggistica.

Partire dal mare e dalle infinite distese di ulivi pugliesi per arrivare in collina, vedere le prime pale eoliche che dominano tra le nuvole nel cielo, le distese di fiori, i pascoli in lontananza. E chiedersi quale sarà il nome di quella pianta mai vista A chi non è capitato - in auto - di essere rapiti dal calar del sole e di voler catturare "al volo" i colori del tramonto?

E così in auto nascono spunti di riflessione. Ci si ritiene fortunati. Perché il mondo offre meraviglie esagerate.

Uno stupore continuo fino all'arrivo a destinazione. Un po' come se quell'arrivo te lo sei guadagnato.

Anche quando il tragitto è breve e quell'arrivo si chiama semplicemente casa.

prima.