Avete mai sentito parlare del video shock Super Size me? Si tratta di un documentario made in USA che condanna i fast food americani come causa dell'alto tasso di obesità tra gli adolescenti statunitensi. 

Vidi questo video durante una lezione di inglese del primo anno di liceo. Ricordo che ne rimasi sconvolta. Non avendo mai amato Mc Donald's e simili, questo documentario non fece che peggiorare il mio ribrezzo nei confronti dei mega panini tuttora amatissimi dai miei coetanei, vittime di un bombardamento pubblicitario assurdo che in molti di loro ha provocato dipendenza.

Benchè mi piacerebbe soffermarmi nel parlare della scarsa qualità degli ingredienti utilizzati da molte di queste multinazionali, vorrei sfatare un mito

America non è sinonimo di fast food, e il tipico hamburger americano non è sinonimo di porcheria [e se ve lo dico io, acerrima nemica di ketchup e maionese, dovete credermi].

All'inizio di quest'anno sono partita negli Stati Uniti con un'idea del tutto sbagliata di quella che è la loro cucina, per scoprire con immenso stupore che New York è un insieme eterogeneo di personalità e culture differenti miscelate tra loro non solo per strada, ma anche a tavola.

Ristorantini di tutte le etnie si fanno compagnia l'uno accanto all'altro, alcuni anche combinando varie tradizioni culinarie ottenendo la cosiddetta cucina fusion, avviatissima negli USA e sbarcata da non molto in Italia.

E così ho dovuto ricredermi, sentendomi stupidamente vittima di uno degli ennesimi luoghi comuni sull'America.

New York offre un incredibile melting pot culinario, un'orgia di sapori, colori e profumi provenienti da ogni parte del mondo. 

Nella Grande Mela vi sono tantissimi ristoranti giapponesi che non offrono solo il popolare (mio amatissimo) sushi, ma anche altre pietanze tradizionali più ricercate. Tantissimi sono anche i ristoranti cinesi, qui molto raffinati ed apprezzati, ben lontani dal comune stereotipo cui siamo abituati in Italia. Per non parlare della nostra amata cucina italiana che ho ritrovato praticamente ad ogni angolo.

Quel che conta è evitare i calssici ristoranti super turistici [vedi nei pressi di Times Square] se non si desidera rimanere "a bocca asciutta" a causa del cibo deludente.

Partiamo dalla  colazione: un italiano a New York non può perdere l'occasione di assaggiare il vero pancake americano accompagnato da sciroppo d'acero. Inutile descrivere quant'è buono... Per una colazione da campioni.  

Un altro dolce tipico della tradizione americana è la New York Cheesecake. Alta, morbida, dolce al punto giusto. Anche in Italia non ce la facciamo mancare, ma - fidatevi - a New York ha tutto un altro sapore!

Quando si parla di hamburger americano, i più salutari (compresa me fino a pochi mesi fa) storcono il naso. Ma non facciamo di tutta l'erba un fascio: il vero hamburger tradizionale è ben diverso e molto più genuino da quello che troviamo nelle catene sparse in tutto il mondo.

Il mio primo giorno a NY mi è stato consigliato di assaggiare assolutamente l'hamburger in uno dei locali preferiti dai newyorchesi stessi: 5 napkin burger.

A New York ve ne sono due: uno a Union Square e l'altro, il mio preferito, a Hell's Kitchen, un sobborgo di Manhattan disseminato di ristoranti con specialità provenienti da tutto il mondo. Da Times Square non è difficile arrivarvi a piedi attraversando Broadway e proseguendo per diversi isolati ( o meglio blocks). 

5 napkin burger è un locale abbastanza grande e, vista la quantità di coperti, mi ha stupito il servizio piuttosto rapido. La prima differenza che noterete da un comune fast food sarà nei menu: l'hamburger classico (il mio preferito e fortunatamente anche il più economico) costa "solo" quindici dollari e settanta centesimi circa. I prezzi sono piuttosto alti per trattarsi di hamburger, ma considerando che si tratta di un ristorante e che gli hamburger sono la loro specialità, mi sembra normale.

Qui potete provare anche il classico hot dog all'americana e gli onion rings, i saporitissimi anelli di cipolla. 

Appena ho addentato il mio panino, è stato amore. Basti pensare che ci sono ritornata ben tre volte in sei giorni!

Se siete a Manhattan e volete vedere qualcosa di tipicamente americano, visitate Chelsea Market!

Si tratta di un mercato culinario interno situato sotto la High Line, sulla 9th avenue tra la 15th e la 16th street. Amatissimo dai newyorchesi, è poco frequentato (e forse ancora poco conosciuto) dai turisti. 

Dimenticate gli odori cattivi, il caos e le urla dei mercati nostrani: Chelsea Market non sembra neppure un mercato! 

Oltre che per una semplice visita immortalata da scatti fotografici, questo mercato è il luogo ideale se siete in cerca di cibo tipico e genuino a buon prezzo. Potrete scegliere il pesce di vostro gradimento e farvelo preparare al momento, gustare sushi freschissimo, acquistare spezie, vini, prodotti etnici e persino cibo italiano [pensate, c'è persino il ristorante di Giovanni Rana].

Ciò che più ho amato di questo vasto mercato sono stati i dolci: dai coloratissimi cookies alle torte dall'aspetto esilarante preparate con le più innovative tecniche di Cake design, dagli smarties ai buonissimi cupcakes dalle mille forme e dimensioni. 

Diverso dalle solite attrazioni, Chelsea Market è davvero un luogo da non perdere!

Adesso ditemi se non vi è venuta fame!