Abu Dabbab è una delle più importanti baie del Mar Rosso, oggigiorno divenuta zona protetta dal governo egiziano.

Meglio conosciuta come "la baia del dugongo", Abu Dabbab attira molti rari esemplari marini grazie alla presenza di Fanerogame, una pianta particolare che forma una sorta di erbetta sul fondale.

Il dugongo, mammifero rarissimo, gigantesco ed innocuo, in passato faceva spesso tappa in questa baia per nutrirsi di fanerogame. Purtroppo oggi la sua presenza è quasi un miraggio, tuttavia il posto mantiene il suo soprannome e il suo fascino indiscusso.

Fascino indiscusso perchè non è difficile nuotare nella baia di Abu Dabbab e ritrovarsi improvvisamente circondati da enormi tartarughe marine. Ed io ci sono andata proprio con questa speranza.

Non ci si può aspettare che le tartarughe arrivino ogni giorno a qualsiasi ora. 

Poichè si tratta di un'area protetta, tutti gli esemplari marini sono liberi e - ahimè - ci vuole fortuna per vederli. 

Quando arriva questa fortuna quel che si prova non è solo stupore: vedere un puntino all'orizzonte che pian piano, avvicinandosi, si trasforma in una grande macchia scura con tanto di zampette, guscio e testolina trasmette una certa paura

Le tartarughe marine non sono mica così piccole. Vi pare poco un metro e mezzo di lunghezza?

Bastano pochi minuti per familiarizzare e ci si ritrova a  nuotare ammaliati tra le tartarughe scattando foto a più non posso con la speranza di fissare per sempre momenti - è il caso di dirlo - più unici che rari.

Tutto questo nel rispetto di un ecosistema meraviglioso.

Un'esperienza del genere vale l'intero viaggio a Marsa Alam. Ve lo assicuro.